Moderna è tornata sotto i riflettori degli investitori: tra previsioni di forte rivalutazione, dati tecnici contrastanti e fondamentali sotto pressione, il titolo biotech divide analisti e mercato. Il potenziale teorico supera il 70 %, ma i numeri attuali raccontano una realtà ben più sfaccettata.
Negli ultimi giorni, il contesto intorno a Moderna si è fatto particolarmente interessante. Una notizia riportata da Reuters ha rivelato che un funzionario del CDC ha lasciato l’incarico dopo modifiche alla politica vaccinale, con implicazioni dirette che coinvolgono anche Moderna per il futuro della campagna vaccinale Covid, in particolare sul fronte degli aggiornamenti dei vaccini mRNA. Questo elemento, unito alle crescenti aspettative sulla pipeline farmaceutica e alla possibilità di sviluppi su vaccini contro tumori e malattie rare, ha riacceso l’attenzione sul titolo, spingendo diversi osservatori a interrogarsi sul reale valore di mercato. Il gruppo continua a investire fortemente in ricerca, ma fatica a convincere gli investitori a causa di risultati finanziari altalenanti e di una visibilità limitata sui flussi futuri.

Tuttavia, nonostante il clamore mediatico e le prospettive di lungo termine, la performance in Borsa rimane fiacca, con una quotazione intorno a 25,40 $ e una pressione al ribasso dettata da fattori tecnici e fondamentali. Gli indicatori di analisi tecnica mostrano una prevalenza di segnali “Vendi”, e le medie mobili settimanali confermano una tendenza negativa ben strutturata. In questo contesto, la sopravvalutazione percepita, suggerita da multipli elevati, continua a penalizzare il sentiment. A fronte di un quadro così contrastato, il ruolo delle valutazioni diventa centrale: siamo davvero davanti a una potenziale occasione sottovalutata oppure a un titolo ancora eccessivamente caro rispetto alle reali prospettive? Gli analisti, al momento, si mantengono prudenti, lasciando al mercato il compito di svelare la direzione.
Target price, giudizi degli analisti e segnali di mercato
Secondo i dati aggiornati, riportati da TradingView, il target medio degli analisti per Moderna è di 43,85 $, pari a un potenziale di rivalutazione del +72,6 %. Le stime estreme vanno da un minimo di 20 $ fino a un massimo di 198 $, segnalando un’ampia incertezza. In termini di consenso, su 28 analisti monitorati da Reuters, 18 suggeriscono “Mantieni”, 5 sono su “Compra adesso”, mentre 8 raccomandano di vendere. Una spaccatura netta, che riflette le aspettative divergenti sul futuro dell’azienda.

Il giudizio tecnico, invece, è meno ambivalente. Secondo i principali indicatori settimanali, il quadro è tendenzialmente ribassista. Le medie mobili sono schiacciate sul lato “Vendi” (14 su 15), mentre gli oscillatori restano in larga parte neutrali. Il Momentum negativo e un RSI a 35,25 indicano una debolezza strutturale, sebbene ancora lontana dai livelli di ipervenduto. La pressione di vendita è rafforzata anche dalla mancanza di supporti tecnici solidi, con un range chiave compreso tra 25 $ e 26,10 $ che, se violato al ribasso, potrebbe aprire a ulteriori discese.
Multipli di valutazione e debolezze fondamentali
Sul piano dei fondamentali, Moderna mostra forti criticità. Il Price/Sales è pari a 3,10, ma il Price/Free Cash Flow è di 15, evidenziando una pressione sui margini. Ancora più marcate le debolezze nei ritorni: il ROE è a –29,34 %, il ROA a –22,81 % e il ROI scende a –27,08 %. Tutti dati che testimoniano una difficoltà strutturale nel convertire il fatturato in redditività. Il margine lordo è fermo al –19,44 %, mentre l’EBITDA margin è precipitato sotto il –936 %. In sintesi, si tratta di una sopravvalutazione fondata più su prospettive future che su risultati attuali.
Nonostante ciò, alcuni analisti restano fiduciosi sul lungo periodo, puntando sulla forza della tecnologia mRNA e sul possibile rilancio della pipeline vaccinale. Tuttavia, l’assenza di dividendi, le perdite strutturali e l’instabilità operativa rendono Moderna un titolo ad alto rischio, da trattare con estrema cautela in ottica speculativa o strategica di lungo termine.