Con valutazioni divergenti e previsioni contrastanti, Tesla rimane al centro dell’attenzione degli analisti. Da un lato c’è chi intravede potenziali robotaxi e sinergie con l’intelligenza artificiale, dall’altro permangono timori di sopravvalutazione e margini sotto pressione. Ma cosa pensano davvero i professionisti del settore?
Negli ultimi 30 giorni, la maggioranza degli analisti ha espresso un rating “Buy” o “Hold”. Secondo i dati di TipRanks, su 104 analisti 54 suggeriscono acquisto, 28 mantenere e 22 evitare l’ingresso. Su MarketScreener, il sentiment è “Outperform” con una nota di cautela, sintesi del clima attuale. Il target price medio stimato si posiziona tra 301–306 $, a fronte di una quotazione attuale intorno a 325 $, implicando una sopravvalutazione del 12–20 % rispetto alla media delle stime.

Il quadro si complica ulteriormente guardando ai valori estremi: i target oscillano da un pessimista 115 $ fino a un ottimistico 500 $, spinto soprattutto da Wedbush e Goldman Sachs. Al di là dei numeri, ciò che emerge è una netta divisione tra chi crede nel potenziale rivoluzionario del brand guidato da Elon Musk e chi, invece, ritiene eccessive le aspettative incorporate nel prezzo.
Analisi tecnica e fondamentali a confronto
Sul piano tecnico, sul breve termine il titolo mostra una dinamica laterale: le medie mobili giornaliere (20 e 50 giorni) sono piatte, mentre il MACD e l’RSI si attestano in zone neutre, sintomo di indecisione. Nel medio termine, il momentum appare leggermente positivo, supportato dagli indicatori settimanali che evidenziano una possibile ripresa. Tuttavia, i fondamentali restano chiave: i margini lordi di Tesla si collocano attorno al 19 %, un valore solido ma sotto pressione nel mercato EV in aumento della concorrenza cinese.

Il P/E ratio di Tesla supera quota 45, ben al di sopra della media del settore automobili (10–20×). Stime recenti di Citi e J.P. Morgan segnalano potenziali rischi legati a costi delle materie prime e competitività, mantenendo il rating “Sell” con target 130 $. L’altro versante vede Wedbush stimare un possibile target di 500 $, ricollegato allo sviluppo della rete robotaxi, un settore ancora in fase embrionale ma con elevato potenziale. Anche il business legato alle batterie domestiche e all’infrastruttura per la ricarica dei veicoli potrebbe risultare determinante nel sostenere la redditività futura.
Prospettive future e valutazioni finali
Nel lungo termine, Tesla punta a consolidarsi come leader anche nei servizi connessi e nelle batterie domestiche, aree che alcuni analisti ritengono essenziali per giustificare le valutazioni elevate. Il progressivo miglioramento dello scenario normativo sulle auto autonome e la crescita delle vendite in regioni emergenti rappresentano driver possibili. Ma se da un lato la tecnologia e il brand conferiscono un’elevata visibilità, dall’altro il titolo resta vulnerabile a eventi macroeconomici, concorrenza e slittamenti nelle tempistiche delle innovazioni.
In definitiva, Tesla continua a incarnare un mix di innovazione e sopravvalutazione. Il consensus odierno si basa su un target price medio inferiore al prezzo corrente, con un range molto ampio tra best e worst case. Per gli investitori, il rischio premia resta elevato: la partita sui robotaxi, sull’espansione internazionale e sui margini operativi sarà determinante per decidere se questo titolo resterà un’opportunità o una scommessa azzardata.