Non è solo questione di numeri: i BTP per cedola e rendimento a scadenza stanno tornando sotto i riflettori grazie a rendimenti netti sopra il 2,5%, in un momento in cui i tassi della BCE si sono assestati al 2%. Alcuni titoli emessi dal Tesoro nascondono dettagli tecnici che fanno davvero la differenza. Oltre la cedola, infatti, ci sono elementi come la duration modificata e il rateo da osservare con attenzione. Il tutto mentre il contesto economico sembra suggerire maggiore stabilità e minore volatilità. Una combinazione rara, da valutare senza fretta.
Negli ultimi mesi, qualcosa è cambiato nel mondo obbligazionario. E non si tratta di rivoluzioni evidenti. È un mutamento più sottile, fatto di piccoli aggiustamenti che, messi insieme, stanno trasformando la percezione degli investimenti in titoli di Stato a medio-lungo termine.

Quando la BCE ha fissato i tassi sui depositi al 2%, molti hanno storto il naso, ma alcuni investitori attenti hanno colto una finestra di opportunità. E oggi, proprio grazie a questa nuova fase monetaria, i BTP per cedola e rendimento a scadenza tornano a essere protagonisti.
Con prezzi leggermente sopra la pari e rendimento netto vicino al 3%, alcuni titoli con scadenza nel 2035 stanno raccogliendo l’interesse di chi cerca stabilità ma non vuole rinunciare a una remunerazione sensata. Il contesto è favorevole: inflazione sotto controllo, politica monetaria più prevedibile, spread in contenimento. Il vero punto, però, è capire quali titoli offrono un equilibrio accettabile tra rendimento e rischio, e cosa indicano davvero quei numeri che spesso passano inosservati.
Oltre il 2,5% netto: numeri che fanno la differenza nei BTP
Il primo titolo da osservare è il 3.35-BTP-01MZ35, che offre un rendimento effettivo netto a scadenza del 2,92%. Il prezzo si mantiene vicino alla pari (100,23), con un rateo netto di 0,86823 e una duration modificata pari a 8,02. Un mix interessante per chi cerca un rendimento stabile e una certa resistenza alle variazioni di mercato.

Oltre il 2,5% netto: numeri che fanno la differenza nei BTP-crypto.itIl 3.85-BTP-01FB35 spicca per la cedola lorda più alta tra i tre, ma anche per un prezzo più elevato (103,99). Qui il rendimento netto a scadenza si ferma al 2,91%, con una duration leggermente più bassa, a 7,8, e un rateo netto di 1,27491. Questo significa un flusso cedolare più consistente, ma un esborso iniziale maggiore.
Più caro ancora il 4.00-BTP-30AP35, con prezzo a 105,99 e un rendimento effettivo netto più contenuto, al 2,82%. Il rateo netto scende a 0,46858, mentre la duration modificata si attesta a 8. Questo titolo rappresenta una via più prudente: meno rendimento, ma un profilo di stabilità maggiore sul lungo termine.
I tassi BCE al 2% e il ritorno alla centralità dei titoli di Stato
Il taglio dei tassi da parte della BCE ha avuto un impatto diretto sulla percezione del rischio, riportando l’interesse verso strumenti con cedole stabili e prevedibili. Dopo anni di rendimenti quasi nulli, una cedola netta che si avvicina al 3% riporta equilibrio nel portafoglio, senza dover inseguire asset più volatili. E in questa fase di calma apparente, anche la duration modificata torna a essere uno strumento prezioso: nei tre titoli esaminati si mantiene attorno a 8, un valore che consente di gestire con relativa tranquillità eventuali scostamenti nei tassi di mercato.
C’è poi una componente di strategia più sottile. I BTP con scadenza nel 2035 offrono abbastanza tempo per approfittare del ciclo favorevole, ma non tanto da esporre eccessivamente all’incertezza. Questo equilibrio è ciò che li rende attualmente così interessanti. Resta da chiedersi se, nei prossimi mesi, il mercato continuerà a offrire occasioni di questo tipo o se siamo già nel pieno della finestra migliore.