Barbecue sul balcone: una semplice grigliata può trasformarsi in un problema inaspettato. Tra profumi invitanti e fumi invadenti, la linea che separa la libertà dal disturbo è sottile. Quando il terrazzo diventa il centro delle attenzioni condominiali, le conseguenze possono andare oltre una semplice lamentela.
Le regole ci sono, anche se spesso ignorate, e possono mettere a rischio i piani più gustosi dell’estate. Una grigliata in balcone può sembrare innocua, ma in alcuni casi può costare caro.

L’arrivo dell’estate è il momento perfetto per godersi cene all’aperto, magari con un barbecue sul terrazzo. Per tanti, è un rituale irrinunciabile: carne che cuoce lentamente, chiacchiere con amici, profumo nell’aria. Ma in un condominio, quel profumo può trasformarsi in un fastidio per chi abita accanto. È quanto accaduto a Mario, che si è visto contestare dai vicini le immissioni di fumo e odori provenienti dal suo balcone.
Quando si accende un barbecue in una zona abitata, è fondamentale considerare cosa dice il codice civile. L’art. 844 stabilisce che un proprietario può essere limitato nell’uso del proprio spazio se le sue attività generano immissioni che superano la normale tollerabilità. Non esiste però un parametro fisso: il giudice valuta caso per caso, basandosi su intensità, frequenza e distanza tra le abitazioni. E in alcuni casi, può essere disposta una perizia per misurare l’effettivo impatto del fumo.
Le regole condominiali contano più di quanto si pensi
Oltre al codice civile, c’è un altro livello di regolamentazione spesso trascurato: il regolamento condominiale. Se al suo interno è espressamente vietato l’uso del barbecue in balcone, anche una grigliata saltuaria può diventare motivo di contestazione. E non importa se il fumo non dà fastidio: la clausola regolamentare ha valore vincolante per tutti i condomini.

Chi installa un barbecue in muratura deve anche prestare attenzione alla normativa edilizia. In linea di massima, si tratta di edilizia libera, ma solo se l’installazione riguarda strutture leggere e removibili. Quando si parla invece di costruzioni fisse con comignolo, entra in gioco l’art. 890 del codice civile, che impone distanze minime dai confini. La Cassazione, con la sentenza 15246/2017, ha infatti chiarito che il barbecue in muratura equivale a un forno e come tale va trattato.
Questo significa che per costruire un barbecue in muratura vicino al confine servono accorgimenti tecnici e rispetto di distanze specifiche. In mancanza di tali precauzioni, si rischia una contestazione formale e, nei casi più gravi, la demolizione dell’opera.
Nel bilanciare il piacere della grigliata in terrazzo con i diritti degli altri condomini, è chiaro che la legge predilige il rispetto reciproco. E sebbene non sia vietato di per sé accendere un barbecue, bisogna farlo con criterio, tenendo conto del contesto in cui si vive. Alla fine, forse, la vera sfida non è accendere la brace, ma evitare che il fumo accenda anche una disputa.