Perché Brian Quintenz potrebbe rappresentare una delle scelte più discusse e rischiose per il futuro regolatorio delle crypto

Un ritorno alla CFTC che potrebbe cambiare tutto: Brian Quintenz, con 3,4 milioni di $ in asset crypto, è sotto la lente del Senato USA. La sua nomina riaccende il dibattito su conflitto d’interessi e regolamentazione. Un personaggio controverso per un incarico cruciale. Con legami diretti a realtà come a16z e Kalshi, il ritorno di Quintenz alla guida della CFTC sarebbe tutto fuorché neutrale. La sua visione sulle crypto e sui prediction market fa discutere. La sua nomina potrebbe segnare un cambiamento radicale nell’approccio USA al settore. Un portafoglio milionario in criptovalute, dimissioni promesse, ma anche interrogativi sulla reale indipendenza. La partita si gioca al Senato, ma gli equilibri del mercato sono già in movimento.

Non è la prima volta che il nome di Brian Quintenz fa notizia nel settore cripto, ma stavolta la posta in gioco è più alta. Ex commissario della Commodity Futures Trading Commission (CFTC), ora proposto da Donald Trump per tornare alla guida dell’autorità, Quintenz è osservato con attenzione per i suoi interessi personali e legami con aziende del settore. Il fatto che possieda circa 3,4 milioni di $ in asset crypto ha acceso i riflettori sul possibile conflitto di interessi, in particolare con partecipazioni in fondi di Andreessen Horowitz (a16z) e nella piattaforma Kalshi.

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Perché Brian Quintenz potrebbe rappresentare una delle scelte più discusse e rischiose per il futuro regolatorio delle crypto – crypto.it

La situazione è resa ancora più delicata dalla sua presenza nel board di Kalshi, una piattaforma di prediction market recentemente al centro di tensioni con la stessa CFTC. Durante le udienze al Senato, Quintenz ha promesso di vendere le sue partecipazioni e di ricusarsi da qualunque decisione riguardi Kalshi e a16z. Ma secondo Reuters e Bloomberg, alcuni membri della Commissione Agricoltura — responsabile della supervisione — ritengono che questi passi non siano sufficienti per garantire imparzialità. In particolare, l’influenza che il suo passato potrebbe esercitare sulle decisioni regolatorie future è motivo di forte dibattito.

I rischi di una regolamentazione su misura per le crypto

Secondo il Washington Post, l’esperienza di Quintenz viene vista come un punto di forza ma anche come una minaccia. Durante il suo precedente mandato, la CFTC sotto la sua guida ha approvato i primi future su Bitcoin e ha sostenuto una visione aperta verso la DeFi. Questo approccio, se replicato oggi, potrebbe favorire normative più leggere per il settore, lasciando ampi spazi a manovre speculative o a conflitti non facilmente monitorabili.

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I rischi di una regolamentazione su misura per le crypto – crypto.it-

Inoltre, la sua vicinanza a venture capital come a16z — attivissimi nel settore crypto con investimenti multimiliardari — solleva dubbi sulla capacità di mantenere una linea equidistante. La sua promessa di dimettersi dal ruolo di policy lead in a16z, entro 90 giorni dalla conferma, è stata accolta con scetticismo da gruppi bipartisan. Secondo il senatore democratico Jon Tester, “la sua visione potrebbe portare la CFTC a normalizzare strumenti come i prediction market politici o sportivi, sollevando questioni morali oltre che legali.”

Un segnale ai mercati: innovazione o deregolamentazione?

Se confermato, Quintenz porterebbe una visione molto più “crypto-friendly” rispetto all’approccio più prudente dell’attuale amministrazione. Questo potrebbe tradursi in una maggiore competizione con la SEC sul controllo dei mercati digitali, spostando l’equilibrio verso una supervisione più tecnica e meno restrittiva. Il rischio, secondo l’esperto di diritto finanziario Lee Reiners della Duke University, è quello di assistere a una forma di deregulation “mascherata da apertura all’innovazione”.

Parallelamente, alcuni investitori istituzionali stanno già interpretando la possibile nomina come un segnale favorevole. Secondo un’analisi di CoinDesk del 5 giugno 2025, l’annuncio ha coinciso con un rialzo dell’interesse su token legati a piattaforme regolamentate, come dYdX e GMX. Un chiaro indizio che l’industria percepisce questa nomina come un possibile cambio di rotta.

Ma resta da vedere se il Senato sarà disposto a confermare una figura così strettamente legata al mondo che dovrebbe regolare. La fiducia, in questo caso, non si guadagna con promesse, ma con distanze nette e scelte irreversibili. Brian Quintenz potrebbe rappresentare una svolta eccellente o un pericoloso passo falso. E il confine, oggi, appare sottilissimo.

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