Le stablecoin non sono più un esperimento. Sono diventate un pilastro concreto per l’evoluzione della finanza digitale. Polygon guida questa transizione grazie a infrastrutture efficienti e collaborazioni strategiche.
C’è un’aria nuova che si respira nel mondo delle criptovalute. Mentre molte realtà del settore stanno ancora cercando di scrollarsi di dosso l’etichetta della speculazione, alcune tecnologie hanno già iniziato a costruire solide fondamenta. Le stablecoin, in particolare, stanno guadagnando terreno in modo sempre più silenzioso ma deciso. Non sono più confinate agli esperimenti tra sviluppatori o agli scambi rapidi tra investitori cripto. La loro vera forza oggi risiede nella capacità di risolvere problemi pratici, come i pagamenti transfrontalieri, le commissioni elevate e la lentezza dei circuiti tradizionali.
La notizia che Société Générale, attraverso la sua divisione cripto SG-Forge, lancerà una nuova stablecoin ancorata al dollaro ha acceso i riflettori. Non è solo l’ennesimo token: è un segnale chiaro che la finanza tradizionale si sta avvicinando concretamente alle infrastrutture decentralizzate. Al centro di questa transizione c’è Polygon, una blockchain scalabile ed economica che ha guadagnato terreno proprio per la sua capacità di facilitare l’adozione reale e su larga scala.
Polygon e la spinta della finanza regolamentata
Secondo quanto riportato da Reuters il 10 giugno 2025, Société Générale introdurrà la sua USD CoinVertible su Ethereum e Solana, con servizi di custodia garantiti da BNY Mellon. È interessante notare come questa iniziativa sia conforme alla nuova regolamentazione europea MiCA, il che rafforza l’affidabilità dell’operazione. Se prima i grandi istituti bancari erano timidi nel prendere posizione sulle cripto, oggi stanno cercando di guidare il cambiamento dall’interno. Parallelamente, l’EUR CoinVertible lanciata nel 2023 – sempre da SG – aveva già mostrato i primi segnali di fiducia nel modello. Anche se ancora modesta in termini di capitalizzazione, ha posto le basi per il nuovo corso.
Secondo Standard Chartered, il mercato globale delle stablecoin potrebbe raggiungere i 2.000 miliardi di $ entro tre anni. Una previsione audace, certo, ma supportata da segnali forti: investimenti istituzionali, regolamenti più chiari e infrastrutture più mature. Questo scenario è rilevante anche in chiave italiana ed europea. La nuova normativa MiCA – finalmente entrata in vigore – offre un quadro stabile e condiviso, che permette anche agli operatori più prudenti di esplorare e adottare soluzioni basate su stablecoin per pagamenti transfrontalieri, tesoreria digitale e accesso ai mercati secondari tokenizzati.
Polygon come motore dell’adozione globale delle stablecoin
Nell’universo blockchain, Polygon si distingue per il suo approccio pratico e interoperabile. Secondo i dati diffusi da Aishwary Gupta, responsabile globale di Polygon per Payments ed Exchanges, la rete ha superato i 2 miliardi di $ in capitalizzazione di stablecoin, con un aumento del 23,3% solo nel primo trimestre del 2025. Numeri che parlano di adozione reale, non più solo speculazione. La forza di Polygon sta nel rendere invisibile la complessità. Grazie alla sua tecnologia AggLayer, consente transazioni cross-chain senza attriti per l’utente. Le fee sono bassissime – circa 0,015 $ per transazione – e la velocità di finalizzazione è quasi immediata. Le partnership con PayPal, Stripe, Revolut e Mastercard puntano a rendere i pagamenti in stablecoin tanto intuitivi quanto un bonifico istantaneo. Un’ulteriore frontiera è rappresentata dalle stablecoin yield-bearing: monete digitali ancorate a valute fiat che generano interessi. Polygon, in questo senso, collabora con diversi attori DeFi per costruire strumenti sicuri e regolamentati, capaci di offrire ritorni stabili e tracciabili. Ma non finisce qui. La tokenizzazione di asset del mondo reale – immobili, fondi, obbligazioni – avrà sempre più bisogno di una valuta digitale affidabile per regolare gli scambi. E qui le stablecoin svolgono un ruolo insostituibile. In definitiva, Polygon non si limita a supportare una tecnologia: costruisce le autostrade digitali su cui viaggeranno i pagamenti del futuro. E se questo futuro è già iniziato, vale la pena chiedersi: quanto manca prima che diventi la nuova normalità?
