L’euro perde terreno contro il dollaro: vacanze negli USA più care per i turisti europei?

Il cambio euro‑dollaro (EUR/USD) ha mostrato un rally stagionale significativo nel 2025, con un +12,48 % tra marzo e giugno. Questa forza dell’euro potrebbe tradursi in risparmi reali per i vacanzieri europei negli USA. Ma quali sono le prospettive di medio termine e le conseguenze concrete? Ecco un’analisi approfondita.

Comprendere l’andamento del cambio EUR/USD è fondamentale per chi pianifica un viaggio negli Stati Uniti: un tasso più alto significa maggiore potere d’acquisto per i turisti europei e spese complessivamente più contenute. Tuttavia, dietro l’apparente semplicità del cambio euro-dollaro si celano dinamiche macroeconomiche, politiche monetarie divergenti tra BCE e Fed, oltre a segnali tecnici che vanno analizzati con attenzione.

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L’euro perde terreno contro il dollaro: vacanze negli USA più care per i turisti europei? – crypto.it

Il recente rafforzamento dell’euro potrebbe sembrare un segnale positivo per chi si appresta a partire per gli USA, ma è essenziale chiedersi se questa fase sia sostenibile nel medio termine o frutto di un movimento momentaneo. L’oscillazione dei tassi, infatti, può incidere direttamente sulla spesa per vacanze negli Stati Uniti: dal costo di un hotel a quello di un pasto o un biglietto aereo. Valutare il trend del forex permette non solo di prevedere impatti sul bilancio familiare, ma anche di pianificare in modo più strategico quando e dove convertire la valuta.

Analisi tecnica e stagionalità del EUR/USD

La stagionalità del cambio mostra nel 2025 un trend simile a quello del 2017, con un +12,48 % da marzo a giugno, ben oltre i +9,34 % del 2020. Attualmente, il tasso oscilla tra 1,1550 e 1,1560 USD per 1 €, segnando una fase di consolidamento in zona positiva rispetto alla media annuale.

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Analisi tecnica e stagionalità del EUR/USD – crypto.it

Dal punto di vista tecnico, il cambio ha superato la resistenza a 1,1550 USD, generando un impulso rialzista di breve periodo. L’indice RSI si trova in area leggermente overbought ma senza eccessi; i supporti più vicini restano tra 1,1430 e 1,1360 USD. Ciò suggerisce una struttura tecnica ancora solida, con possibilità di prosecuzione del trend. Anche l’analisi stagionale supporta la view positiva, storicamente favorevole al rafforzamento dell’euro nei mesi estivi.

Notizie recenti, valutazioni analisti e impatto sulle vacanze

Negli ultimi 14 giorni, fonti autorevoli hanno segnalato un rallentamento dell’inflazione negli USA, contribuendo a indebolire il dollaro e rafforzare l’euro. Il cambio EUR/USD ha raggiunto i massimi degli ultimi quattro anni. Secondo UBS, l’euro potrebbe restare nella fascia 1,12–1,15 USD entro fine anno, mentre Forex Crunch prevede una stabilizzazione attorno a 1,1500 USD.

Anche se non esistono target ufficiali come per le azioni, gli analisti identificano un intervallo di valorizzazione compreso tra 1,14 e 1,16 USD come area di fair value. Alla quotazione attuale di circa 1,1550 USD, l’euro risulta lievemente sopravvalutato rispetto a questo intervallo, suggerendo una possibile fase di lateralità o lievi ribassi.

Dal punto di vista dei viaggiatori europei, il rafforzamento del cambio si traduce in una riduzione del 5–10 % sui costi di soggiorno e consumi negli USA. Questo significa che una vacanza a New York, un pasto o un noleggio auto potrebbero costare sensibilmente meno rispetto a periodi con euro più debole. Tuttavia, se il cambio dovesse tornare verso 1,14–1,15 USD, quel beneficio sarebbe parzialmente ridotto, rendendo i costi meno prevedibili.

Il quadro stagionale e tecnico appare favorevole nel breve termine, ma con margini ristretti. Gli investitori valutano attentamente dati macro e scenari geopolitici per misurare la durata del trend. Per chi ha in programma vacanze negli Stati Uniti, sfruttare il cambio attuale potrebbe essere vantaggioso, ma conviene mantenere una certa flessibilità in caso di fluttuazioni improvvise.

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