Tutti gli eredi sono tenuti a pagare l’IMU e le tasse sulla casa ereditata da un familiare deceduto? La questione è articolata.
La regola base da cui partire è che il pagamento delle tasse sull’immobile in caso di decesso del proprietario è strettamente legato alla titolarità del diritto reale sull’abitazione. Per diritto reale si intende il diritto di godimento della casa, il potere di utilizzarla, abitarla, disporne.

Il 16 giugno scadrà l’acconto IMU e tutti i proprietari di immobili e terreni non esenti devono corrispondere quanto dovuto per evitare sanzioni e interessi. L’importo della imposta si calcola partendo dal valore della rendita catastale, rivalutandolo al 5% e moltiplicando il risultato per il coefficiente catastale. Per le abitazioni tale coefficiente è 160. Ma chi è che paga l’IMU?
Sono tenuti al pagamento i proprietari dell’immoblile, il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie, il coniuge assegnatario della casa coniugale dopo una separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio se la casa è di lusso, il concessionario e il locatario per gli immobili concessi in locazione finanziaria. In casi di decesso del proprietario del bene gli eredi dovranno pagare l’IMU anche se in quella casa continuerà a vivere solo il coniuge superstite?
IMU e casa ereditata, cosa sapere
La regola già detta è che il titolare del diritto reale sull’immobile deve pagare le tasse sulla casa. Di conseguenza sarà il coniuge superstite a dover corrispondere l’IMU anche se ci sono figli che hanno ereditato le quote legittime dopo la morte del genitore. Le tasse sugli immobili, infatti, rimangono a carico del coniuge superstite come stabilito dall’articolo 540 del Codice Civile. Questo evidenzia che il diritto di abitazione viene mantenuto dal coniuge nella casa coniugale pur essendoci altri eredi.

Una tutela che comporta, però, un obbligo ossia quello di pagare le tasse sulla casa o ogni onero fiscale connesso all’abitazione. Il coniuge superstite dovrà indicare in dichiarazione dei redditi i redditi derivanti dal possesso di immobili e dovrà pagare l’IMU. Diverso il caso di una comproprietà con un terzo.
Secondo la Cassazione il diritto reale non sorge in tal caso, quando per esempio la casa coniugale era già in comproprietà tra il coniuge e un figlio mentre il proprietario era in vita. Ad eccezione delle comproprietà con terzi, in ogni altro caso è il coniuge che mantiene la dimora abituale a pagare l’IMU, non gli eredi sempre tenendo conto delle esenzioni previste dalla Legge.