A volte, le peggiori azioni italiane da inizio anno nascondono opportunità sorprendenti secondo gli analisti. Chi osserva attentamente i titoli più penalizzati potrebbe scoprire delle occasioni da vero value investing. Ma come capire se si tratta di un rimbalzo temporaneo o di un cambiamento strutturale? Analizziamo tre casi recenti e confrontiamo le previsioni e i target degli esperti più autorevoli.
Pensare fuori dagli schemi è spesso il primo passo per chi cerca valore nei mercati: molti titoli che hanno perso tanto da inizio anno sono visti dagli analisti come candidati a una ripresa significativa. L’approccio richiede però equilibrio tra rischio e potenziale, discernimento sui fondamentali e fiducia nei piani industriali. Non si tratta di inseguire l’ultima moda o il rimbalzo speculativo, ma di riconoscere quei casi in cui i prezzi hanno scontato eccessivamente scenari negativi.

Titoli che hanno una storia solida, piani chiari e settori con margini di recupero possono trasformarsi da zavorre in sorprese. Vediamo tre titoli dalle performance deludenti, ma con valutazioni che potrebbero sorprendere.
Stellantis, Interpump e Amplifon: da penalizzate a possibili stelle
Tra i titoli più deboli dell’anno a Piazza Affari, Stellantis ha perso terreno a causa delle preoccupazioni sulla transizione verso l’elettrico. Tuttavia, secondo MarketScreener, il prezzo obiettivo medio è 10,65 €, circa +25 % sopra i 8,48 € attuali, con un potenziale che arriva fino a +88 % (target massimo 16 €, minimo 7 €) . Il rating rimane “Hold” da parte di 24 analisti, ma il margine di risalita è evidente se la ripresa globale del mercato auto dovesse concretizzarsi.
Similmente, Interpump ha sofferto per la debolezza della domanda industriale, perdendo circa il 15 % da inizio anno. Nonostante questo, il consensus dei 8 analisti è “Outperform”, con target medio a 43,51 €, +25 % dai 34,90 € correnti. Il target range va da 40 € a 50 €, offrendo uno scenario di crescita tra +17 % e +45 % . Gli analisti rimangono convinti della solidità industriale e dell’espansione internazionale dell’azienda.

Anche Amplifon, malgrado un calo del 10 %, attira l’attenzione degli esperti: 16 analisti lo valutano come “Outperform”. Il target medio è 25,66 €, con upside del 21 % rispetto ai 21,05 € di oggi; il range minimo‑massimo spazia da 21 € a 29 €, offrendo un potenziale tra +0 % e +38 % . Tra i punti di forza figurano buy‑back, margini profittevoli e un dividendo sostenibile, rendendolo interessante per chi cerca equilibrio tra crescita e valore.
Punti di forza, rischi e key take‑away per gli investitori
Questi tre titoli — seppur penalizzati — condividono caratteristiche interessanti: prezzi obiettivo significativamente superiori al livello attuale, supporto da parte degli analisti e strategie aziendali capaci di sostenere una possibile risalita.
Stellantis offre l’upside più elevato (+25 – +88 %) se il mercato auto globale dovesse riprendersi, con il plus della diversificazione tra termico ed elettrico.
Interpump mostra una view più chiara e meno volatile, con buffer tecnici e industriali robusti, ideale per chi cerca una svolta nell’economia reale.
Amplifon combina crescita, dividendo e buy‑back, risultando equilibrato per chi punta su resilienza e strategie di lungo termine.
Naturalmente, i rischi non mancano: Stellantis resta esposta alla transizione energetica, Interpump alla domanda ciclica globale, Amplifon alla concorrenza e ai mercati emergenti. Però il mercato spesso premia chi guarda oltre i numeri correnti, scommettendo su rimbalzi potenziali e su valutazioni sottovalutate.
Chi riuscisse a individuare il giusto timing e un target realistico potrebbe scoprire nelle “peggiori” del 2025 le sorprese più redditizie per il futuro. Il consiglio degli analisti? Restare vigili, selettivi e pronti ad agire quando i fondamentali confermano le attese di ripresa.