Cosa spinge un uomo di 68 anni a scegliere un investimento che scade fra 27 anni? E se il tempo non fosse il vero parametro da guardare? C’è chi, anche in età avanzata, non smette di ragionare da investitore lungimirante. E quando i tassi calano, come ha appena fatto la BCE portandoli al 2%, anche i piani cambiano.
Il rendimento non si trova più nei classici strumenti a 12 mesi. Così, ecco spuntare soluzioni nuove, anzi vecchie: titoli di Stato con scadenze lontane, ma rendimenti netti interessanti. Uno su tutti fa discutere: il BTP Tf 2,15% St52 Eur.

Anselmo non è un investitore qualsiasi. Ha già parcheggiato parte dei suoi risparmi in conti deposito con ottimi tassi a 12 mesi, ma ora che i rendimenti sono crollati, guarda altrove. Sì, proprio lui, a 68 anni, sta considerando un BTP con scadenza a 27 anni. Non per incoscienza, ma perché offre un rendimento netto a scadenza del 3,78%, con una cedola lorda annua del 2,15%. Il prezzo d’ingresso? Solo 68,31 euro. A scadenza riceverà 100. E in mezzo, una lunga serie di cedole da incassare.
Quando l’età non basta a spiegare una scelta
A prima vista potrebbe sembrare un’assurdità. Chi investirebbe oggi in uno strumento che si chiuderà nel 2052? Ma Anselmo guarda i numeri e i numeri parlano chiaro. Con il taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, i rendimenti a breve sono diventati poco attraenti. Per trovare il 3 o il 4% netto bisogna allungare l’orizzonte. E lui lo fa, consapevole dei rischi e delle opportunità.

Il titolo in questione offre non solo un flusso cedolare fisso ogni anno, ma anche una plusvalenza a scadenza, visto il prezzo d’ingresso sotto la pari. È vero, la duration modificata è alta (18,19), il che rende il titolo sensibile alle variazioni dei tassi. Ma Anselmo non è preoccupato dalle fluttuazioni di prezzo nel breve: la sua logica è da cassettista. Compra oggi e tiene fino alla fine. O lascia in eredità. Attenzione, se Anselmo per qualsivoglia motivo dovrebbe disinvestire, potrebbe andare anche incontro a forti perdite. Infatti, per motivi legati ai tassi, a tensioni geopolitiche e a impennate dello spread, il prezzo dei BTP potrebbe anche collassare. Soprattutto, quelli con duration modificata così alta. Quindi attenzione, chi non sa cosa sta facendo potrebbe andare incontro a forti perdite anche imvestendo in titoli di Stato.
E qui entra in gioco il senso profondo della scelta. Questo BTP non è solo uno strumento finanziario, ma una forma di trasferimento di valore nel tempo. Un investimento che potrà offrire cedole stabili ora e un capitale finale più avanti. Forse a lui, forse a chi verrà dopo. Ma con una certezza: oggi è difficile trovare alternative con pari solidità e rendimento netto.
Tra sicurezza e strategia, cosa conta davvero?
In un mondo dove la finanza corre e i tassi cambiano in fretta, la vera domanda non è se convenga investire per 27 anni, ma perché farlo. Anselmo cerca stabilità, ma anche valorizzazione del capitale. I conti deposito non bastano più. E allora punta su un titolo di Stato, affidabile, che offre più del 3% netto. Anche se lontano, ben conoscendo i rischi.
La sua non è una scelta impulsiva, ma un ragionamento di lungo termine. Un esempio di come, anche a 68 anni, si possa guardare avanti. Non per egoismo, ma per costruire qualcosa che duri. E intanto, incassare ogni anno una rendita costante.