Le Legge 104 concede tre giorni di permesso al mese ai lavoratori ma al verificarsi di alcune circostanze possono diventare sei.
Un’opportunità poco nota quella di raddoppiare i tre giorni di permesso con la Legge 104. Significa assentarsi sei volte in un mese dal posto di lavoro senza correre il rischio di ripercussioni e di essere licenziati dal datore di lavoro. Bisogna conoscere, però, i paletti entro cui agire o saranno guai.

I caregiver sono figure molto importanti nel panorama assistenziale italiano. Si tratta di persone che assistono un familiare con disabilità sacrificando la propria vita privata e complicando quella lavorativa. Per prendersi cura di un disabile serve amore, pazienza, energia ma spesso la gestione di ogni compito e responsabilità diventa complicata.
Ecco perché esiste la Legge 104, per cercare di alleggerire gli oneri dei caregiver e aiutarli a non avere problemi sul posto di lavoro. Strumenti molto utili sono il congedo straordinario di 24 mesi – concesso solo in caso di convivenza con il familiare disabile – e i permessi di tre giorni al mese. Questi possono essere divisi tra più caregiver sempre restando nel limite di tre in totale. Quand’è, allora, che i giorni di permesso possono diventare sei?
Da tre a sei giorni di permesso: il caso
Iniziamo da un’importante premessa. Mentre il congedo straordinario è un beneficio concesso unicamente al caregiver che deve prendersi cura del familiare con disabilità grave, i permessi di tre giorni al mese sono dedicati sia al lavoratore disabile che al lavoratore caregiver.

Ora prendiamo il caso di un figlio con disabilità e Legge 104 che lavora. Per la propria condizione ha diritto di chiedere i tre giorni di permesso da spendere per visite mediche, terapie o solo per riposare. D’altra parte, però, il genitore caregiver ha anche lui diritto a tre giorni di permesso retribuiti per assentarsi dal posto di lavoro e assistere il figlio disabile. Ecco che in totale i permessi sfruttabili nel mese sono sei in tutto tra l’autotutela del dipendente disabile e la cura da parte del familiare caregiver.
L’INPS ha riconosciuto questo principio nella circolare numero 39 del 2023. Qui viene confermato che l’accesso ai permessi del disabile che lavora non esclude la possibilità per il caregiver di chiedere lui stesso i tre giorni della Legge 104. Naturalmente tutti i requisiti dovranno essere soddisfatti. Il disabile dovrà aver riconosciuto l’articolo 3 comma 3 della 104 e il caregiver dovrà occuparsi realmente dell’assistito quando assente dal lavoro per tutta la giornata, pena il licenziamento.