Non tutto è come sembra nel mondo degli investimenti brevi. Mentre i conti deposito sbandierano tassi sopra il 2%, l’asta dei BOT di maggio ha mandato segnali diversi. Il rendimento è sceso, e questo ha cambiato le carte in tavola.
In questo scenario che mescola prudenza e opportunità, c’è un BTP a breve scadenza che potrebbe offrire una prospettiva diversa. Non promette guadagni esorbitanti, ma propone una combinazione rara di stabilità, flessibilità e cedole corpose. Il vero valore oggi non è solo nel rendimento, ma nella capacità di mantenere equilibrio.

Chi cerca un posto sicuro dove parcheggiare i propri risparmi per qualche mese guarda spesso ai conti deposito, che negli ultimi tempi sono tornati ad avere un certo fascino. Con offerte che si aggirano fra il 2% e il 2,25% per 12 mesi, sembrano una scelta comoda e lineare. Ma il mercato è in costante movimento, e i segnali più interessanti non sempre arrivano dalle promozioni bancarie.
Uno di questi segnali è arrivato dall’asta dei BOT annuali di maggio, dove il rendimento lordo si è attestato all’1,96%, con un netto di circa 1,56%. Un calo rispetto ai mesi precedenti, e un segnale non da poco: gli strumenti a brevissimo termine stanno diventando meno redditizi. Per chi pensava che BOT e conti deposito fossero sullo stesso piano, è il momento di rivedere le proprie certezze.
A questo punto, qualcuno potrebbe domandarsi se esistano strumenti alternativi che possano offrire una via di mezzo fra rendimento e sicurezza. E in questo spazio si colloca un titolo poco chiacchierato, ma con caratteristiche interessanti: il BTP 4.50% – 1° maggio 2026.
Il BTP 1MZ26: stabilità e cedole per chi cerca un approdo breve
Nonostante la scadenza sia fissata a maggio 2026, il BTP 1MZ26 ha una duration modificata di soli 0,72, che lo rende poco sensibile alle variazioni dei tassi. In pratica, si comporta quasi come un titolo a breve termine, ma con una struttura più solida. La sua cedola del 4,5% annuo è tra le più alte in circolazione per questa categoria, e garantisce un flusso costante di entrate. Ma attenzione: non è oro tutto quel che luccica.

Il titolo quota sopra la pari, con un prezzo di riferimento di 101,871, quindi chi lo acquista oggi pagherà più di quanto riceverà a scadenza. Per questo motivo, il rendimento effettivo netto a scadenza si ferma all’1,37%, non sufficiente a battere i migliori conti deposito né i BOT dei mesi più generosi. Tuttavia, la liquidità sul mercato secondario e i ratei cedolari (1,03787 netto) possono renderlo interessante per chi desidera flessibilità e stabilità, anche rinunciando a una parte del guadagno.
Questo titolo non è adatto a chi punta al rendimento massimo nel brevissimo, ma può essere utile per chi desidera un’alternativa ai vincoli rigidi. Il fatto di poterlo rivendere prima della scadenza, pur con le incertezze del mercato, è un vantaggio non trascurabile. Non una scommessa, ma un modo per attraversare un periodo incerto senza esporsi troppo.