Un nuovo portafoglio cripto con il marchio Trump ha scatenato una tempesta politica e digitale. Mentre il sito di lancio parla di “Official TRUMP Wallet”, la famiglia Trump smentisce ogni coinvolgimento e annuncia azioni legali. L’episodio solleva dubbi sulla proprietà dei marchi nel mondo cripto e segna un altro capitolo nella complicata relazione tra politica, tecnologia e finanza decentralizzata.
La notizia è esplosa il 3 giugno 2025, quando Magic Eden, uno dei principali marketplace NFT attivi sulla blockchain Solana, ha annunciato il lancio di un nuovo portafoglio digitale associato alla criptovaluta $TRUMP. Il progetto è stato promosso come “Official TRUMP Wallet”, corredato da una grafica ricca di richiami iconici al marchio Trump, tra cui l’uso massiccio del rosso, bianco e blu, lo slogan “Make America Great Again” e l’immagine stilizzata dell’ex presidente. Il sito ufficiale del wallet lasciava pochi dubbi sull’intento di trasmettere una connessione diretta con la famiglia Trump, parlando esplicitamente di “portafoglio patriottico approvato”.

Nel giro di poche ore, però, il presunto legame è stato smentito in modo veemente da vari membri della famiglia Trump. Donald Trump Jr. ha pubblicato un messaggio su X (ex Twitter) dichiarando che la famiglia “non ha mai approvato né autorizzato alcun wallet di questo tipo”. Anche Eric Trump è intervenuto, definendo il progetto “fraudolento” e anticipando l’intenzione di ricorrere a vie legali. Perfino Barron Trump, solitamente poco presente sulla scena pubblica, ha preso le distanze dal progetto in un raro comunicato diffuso dal suo entourage. La rapidità e la fermezza della risposta suggeriscono che la questione abbia toccato un nervo scoperto, sollevando interrogativi sulla gestione dei diritti d’immagine e sull’uso improprio di marchi personali nel mondo delle criptovalute.
La famiglia Trump nega il coinvolgimento nel wallet cripto
Donald Trump Jr. ha definito l’iniziativa “non autorizzata” e ha precisato che la famiglia sta sviluppando un proprio portafoglio cripto tramite la società World Liberty Financial, fondata nel 2024. La stablecoin USD1, lanciata da questa società, è attualmente al centro delle strategie digitali della Trump Organization. Anche Eric Trump ha ribadito che il nome della famiglia non può essere usato senza permesso, minacciando azioni legali.

Magic Eden, dal canto suo, sostiene che il progetto è stato avviato in collaborazione con Fight Fight Fight LLC, una società guidata da Bill Zanker, imprenditore già noto per i suoi legami con l’ex presidente. Zanker afferma di aver firmato un contratto legittimo con Trump nel 2022 per l’utilizzo del nome a scopo promozionale, ma la questione appare tutt’altro che chiusa.
Criptovalute, brand e conflitti: una questione di identità digitale
La vicenda mostra quanto possa essere fragile l’identità di un marchio nel mondo decentralizzato delle criptovalute. Sebbene la famiglia Trump sia effettivamente coinvolta in progetti cripto, come dimostra la stablecoin USD1, l’iniziativa del wallet promosso da Magic Eden sembra inserirsi in una zona grigia. Alcuni analisti, come Frank Chaparro di The Block, parlano di “confusione intenzionale”, mentre altri vedono nella mossa di Magic Eden un tentativo di monetizzare un nome fortemente polarizzante.
Secondo quanto riportato da CoinDesk, la community cripto è divisa: c’è chi difende il wallet come innovazione utile, e chi invece lo considera un’operazione disonesta e potenzialmente dannosa per la credibilità dell’ecosistema. Intanto, il portafoglio è ancora attivo, ma la sua legittimità resta in discussione.
In un settore dove trasparenza e identità digitale dovrebbero essere centrali, il caso del “TRUMP Wallet” potrebbe rappresentare un precedente importante. E mentre la famiglia si muove sul piano legale, il mondo cripto si interroga su quanto sia facile — o pericoloso — legare un brand così potente a iniziative decentralizzate.