Un potenziale di rivalutazione del 21% e segnali tecnici che iniziano a cambiare tono: le azioni Telecom Italia potrebbero sorprendere. Poco considerate fino a poco tempo fa, stanno tornando sotto i riflettori degli analisti grazie a valutazioni interessanti e indicatori in netto miglioramento. È uno di quei casi in cui i numeri iniziano a raccontare una storia diversa da quella percepita dal mercato.
Ci sono titoli che restano in secondo piano, quasi dimenticati, mentre il mercato si concentra su nomi più rumorosi. Poi, senza clamore, alcuni iniziano a cambiare direzione. Non promettono rivoluzioni, ma qualcosa cambia nella struttura, nei flussi, nelle attese. È proprio quello che sta accadendo con Telecom Italia, storico operatore del settore delle telecomunicazioni, oggi al centro di valutazioni che tornano a farsi interessanti. Alcuni analisti guardano i multipli di bilancio, altri notano segnali di inversione tecnica, e altri ancora rilevano il rinnovato interesse strategico da parte di fondi e investitori istituzionali.

Il mercato delle azioni non è fatto solo di titoli alla moda: ci sono aziende che attraversano fasi di transizione silenziosa e che meritano attenzione. Telecom Italia sembra essere proprio in questa fase.
Fondamentali interessanti e valutazioni ancora contenute
Secondo i dati pubblicati da Marketscreener.com, le azioni Telecom Italia sono attualmente scambiate con un P/E di 0,58, un valore che suggerisce forte sottovalutazione rispetto agli utili attesi. Anche il Price/Book ratio di 0,67 conferma questa lettura: il mercato attribuisce un valore inferiore rispetto al patrimonio netto dell’azienda. Numeri simili sono rari tra le società quotate con capitalizzazione comparabile.
Il rapporto EV/EBITDA si attesta a 5,20, un multiplo in linea con il settore, che lascia intravedere un equilibrio tra indebitamento e capacità di generare cassa operativa. Il margine lordo di 33,96% e l’EBITDA margin al 28,72% sottolineano un’efficienza che resta buona, mentre il ROE dell’1,06% e il ROA dello 0,27% mostrano timidi segnali di recupero. Il margine netto, sebbene ancora negativo (-3,14%), è migliorato rispetto agli ultimi esercizi.

Sul fronte dividendi, come riportato da Soldionline.it, l’ultimo pagamento risale al 2021 (relativo all’esercizio 2020) con un importo di 0,01 € per azione. Negli anni precedenti, Telecom Italia non ha distribuito dividendi regolari, rendendo il titolo meno appetibile per chi cerca rendimenti da dividendo costanti. Il rendimento medio degli ultimi cinque anni è quindi marginale, anche se un eventuale miglioramento dei conti potrebbe riaprire scenari futuri di distribuzione.
Analisi tecnica e raccomandazioni positive dagli esperti
A livello tecnico, i dati settimanali di TradingView restituiscono un quadro in evoluzione. Gli oscillatori sono ancora contrastanti: 5 indicano “Vendi”, 6 sono neutri e solo 1 suggerisce acquisto. Tuttavia, le medie mobili offrono segnali decisamente più incoraggianti: 13 su 15 indicano “Compra adesso”, evidenziando un rafforzamento della tendenza rialzista, soprattutto nel medio periodo.
Il rating degli analisti è particolarmente favorevole. Secondo le ultime rilevazioni di Soldionline.it, su 15 analisti monitorati, 9 consigliano di comprare subito, 4 suggeriscono acquisto e solo 1 mantiene una posizione neutra. Nessuno consiglia la vendita. Il prezzo obiettivo medio è fissato a 0,3996 €, con un massimo stimato di 0,4600 € e un minimo di 0,3000 €. Considerando la quotazione attuale intorno a 0,3763 €, Telecom Italia presenta un upside potenziale del 6%, con possibilità di crescita fino al +22,3% nel migliore degli scenari.
Infine, le recenti notizie confermano l’interesse strategico per l’azienda. Il Sole 24 Ore, in un articolo del 27 maggio 2025, ha riportato l’avanzamento delle trattative tra Telecom Italia e KKR per la cessione della rete. Un’operazione che, se finalizzata, potrebbe impattare positivamente sulla struttura finanziaria dell’azienda e sul sentiment del mercato.
Telecom Italia si trova oggi in un punto di svolta. Non è ancora un titolo da prima pagina, ma i numeri cominciano a parlare più chiaramente.