L’INPS sbaglia il calcolo delle pensioni: 6 assegni su 10 sono errati

Il pensionato deve sapere come verificare se il calcolo della pensione è giusto e come recuperare eventuali somme non corrisposte dall’INPS.

Gli errori INPS nel calcolo delle pensioni possono far perdere all’ex lavoratore ingenti somme di denaro. Un bel problema da risolvere il prima possibile ottenendo risarcimenti e recuperando gli importi spettanti. Bisogna fare attenzione, però, alle indicazioni normative che limitano i recuperi.

Tante calcolatrici
L’INPS sbaglia il calcolo delle pensioni: 6 assegni su 10 sono errati (Crypto.it)

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Questo detto vale anche quando si ha a che fare con importanti enti come l’Agenzia delle Entrate oppure l’INPS. Eventuali richieste di denaro o calcoli pensionistici vanno verificati perché tutti possono commettere degli errori, anche l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale quando si tratta di calcolare l’assegno pensionistico.

Ben 6 pensioni su 10 risultano errate secondo le stime di uno studio Consulcesi & Partners. Errori che se non riconosciuti rischiano di far perdere molti soldi al pensionato inconsapevole. Tra le cause principali degli sbagli il mancato riconoscimento dei contributi, un’applicazione errata della rivalutazione oppure l’uso scorretto del calcolo misto. Si può arrivare ad una differenza di 200/300 euro, una somma importante.

Errori nel calcolo della pensione, come evitare di perdere soldi

Quando l’INPS si accorge di aver erogato soldi in più ai pensionati procede subito con la richiesta di restituzione delle somme. Ebbene, seppur l’ente sia autorizzato a procedere con i ricalcoli non può pretendere che il cittadino restituisca gli importi che l’ente stesso ha versato in più per un proprio errore di calcolo. L’INPS può solo rettificare l’importo e iniziare a versare la cifra corretta.

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Errori nel calcolo della pensione, come evitare di perdere soldi (Crypto.it)

La richiesta di restituzione dei soldi è legittima solo in caso di dolo del pensionato ma dovrebbe arrivare prima dei dieci anni altrimenti cadrebbe in prescrizione. Gli errori di calcolo dell’Istituto stesso, poi, potrebbero aver determinato l’erogazione di un importo inferiore al pensionato. In questo caso si potrebbe chiedere un risarcimento all’INPS per il danno subito ma se risultasse un concorso di colpe del pensionato il risarcimento verrebbe ridotto proporzionalmente (sentenza della Cassazione numero 23114 del 17 settembre 2019).

Una volta riconosciuto l’errore in difetto, il cittadino potrà chiedere il risarcimento. Sul sito INPS è attivo il servizio INPS “OpenRI-Recupero indebiti” a cui si accede telematicamente tramite credenziali digitali dedicato a chi vuole monitorare la posizione debitoria in relazione a prestazioni pensionistiche, assistenziali e ad ammortizzatori sociali. Patronati, CAF e avvocati sono associazioni e professionisti che possono aiutare nella verifica della correttezza del calcolo della pensione e nell’eventuale richiesta di risarcimento danni.

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