La rivoluzione immobiliare potrebbe iniziare qui: rendimenti a due cifre, investimenti accessibili e tecnologia blockchain per riscrivere le regole del gioco. Mogul Club, con il supporto di Ava Labs, punta a democratizzare l’accesso agli immobili premium attraverso la tokenizzazione, unendo finanza tradizionale e innovazione decentralizzata. I numeri sono sorprendenti, ma le implicazioni a lungo termine potrebbero esserlo ancora di più.
Chi ha detto che il mercato immobiliare è solo per grandi capitali? E che gli investimenti in case e uffici debbano per forza passare da notai, documenti cartacei e vincoli decennali? Il progetto lanciato da Mogul Club – una piattaforma fondata da ex manager di Goldman Sachs – sembra voler ribaltare proprio questi luoghi comuni.

Grazie alla tecnologia di Avalanche e a un’architettura fondata su NFT frazionati, oggi chiunque può partecipare all’acquisto di proprietà a reddito con un investimento minimo di 250 $. Un approccio che, oltre a generare rendimento mensile, introduce nuovi strumenti di liquidità e trasparenza in un settore storicamente chiuso. Ma è davvero il futuro della finanza immobiliare? E cosa può insegnarci questa esperienza anche in chiave europea?
Rendimento elevato, capitale frazionato: come funziona Mogul Club
Mogul Club ha lanciato di recente “Clubs”, gruppi di investimento comunitari costruiti su blockchain per rendere accessibili a tutti immobili di pregio a uso commerciale o residenziale. Grazie alla collaborazione con Ava Labs, gli investimenti sono gestiti on-chain utilizzando token compatibili con ERC-1155, che rappresentano quote di una LLC proprietaria dell’immobile sottostante. I numeri impressionano: in meno di un anno sono stati raccolti 22 milioni di $ di capitali, con un rendimento medio interno annuo del 18,8% e un rendimento mensile che può arrivare al 2,6%, secondo quanto riportato dal sito ufficiale mogul.club.

Come sottolineato anche da Blockworks, meno dell’1% degli immobili proposti alla piattaforma viene selezionato: il modello di business si basa sulla curated access, ossia su un’accurata selezione delle opportunità con alto potenziale reddituale. A questo si aggiunge la volontà di creare un mercato secondario per i token già entro la fine del 2025, aumentando ulteriormente l’attrattiva per investitori retail e istituzionali. Inoltre, ogni progetto è corredato da documentazione trasparente, rendiconti digitali e, soprattutto, un collegamento diretto tra performance del bene e rendimento del token.
Una nuova architettura finanziaria che parte dal basso
Secondo CoinDesk, il fenomeno non è isolato. In New Jersey, la contea di Bergen ha annunciato di voler tokenizzare oltre 370.000 atti immobiliari su Avalanche, per un controvalore di 240 miliardi di $. L’obiettivo? Accelerare la digitalizzazione e abbattere i costi burocratici nel settore immobiliare pubblico. In questo contesto, la mossa di Mogul Club non appare più come una provocazione, ma come l’anticipazione di una tendenza globale.
Come dichiarato da Alex Blackwood, co-fondatore della piattaforma, l’obiettivo è costruire una comunità di investitori consapevoli in grado di scegliere, valutare e finanziare direttamente immobili di alta qualità. Secondo Crypto.news, anche i fondi tradizionali stanno iniziando a monitorare queste iniziative, attratti non solo dai rendimenti, ma dalla possibilità di diversificare rapidamente con ticket d’ingresso contenuti.
In un’epoca in cui liquidità, rapidità e trasparenza sono diventati asset cruciali, la tokenizzazione immobiliare potrebbe rappresentare l’anello mancante tra vecchia e nuova finanza. Un ponte che, partendo da iniziative come questa, potrebbe presto attrarre normative dedicate, strumenti derivati e – perché no – anche ETF legati a immobili digitali.