Un titolo azionario poco conosciuto starebbe attirando l’interesse degli analisti: Italian Exhibition Group mostra segnali tecnici positivi, fondamentali solidi e valutazioni interessanti. Tuttavia, il volume medio scambiato è molto basso, un dettaglio che potrebbe renderlo sensibile a forti variazioni di prezzo.
Quando si guarda al mercato italiano, le grandi capitalizzazioni attirano l’attenzione, ma spesso le opportunità più curiose si nascondono tra i titoli meno scambiati. È il caso di Italian Exhibition Group, società attiva nel settore delle fiere e degli eventi, con un posizionamento consolidato in Italia e una presenza crescente in Europa. La sua visibilità è limitata, eppure nelle ultime settimane il titolo ha fatto parlare di sé, sia per la dinamica tecnica che per i dati di bilancio confortanti.

A fare notizia è la discreta crescita dei ricavi nel primo trimestre 2025 e il ritorno alla distribuzione del dividendo, dopo anni difficili legati alla pandemia. Anche l’analisi tecnica suggerisce che il titolo potrebbe trovarsi in una fase favorevole, e alcuni analisti cominciano a segnalare un potenziale di rialzo, seppur limitato, nel breve termine. Ma non mancano le ombre, a partire dalla bassa liquidità che lo rende soggetto a movimenti improvvisi. Vediamo i dettagli.
Indicatori in miglioramento e segnali di forza tecnica sul breve termine
Nel primo trimestre del 2025, IEG ha registrato ricavi per 102,8 milioni di €, in aumento del 15,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’EBITDA rettificato è stato di 38,2 milioni di €, mentre l’utile netto si è fermato a 21,5 milioni di €, in leggero calo rispetto al 2024. Ciononostante, la società ha confermato la guidance per l’intero anno, segno di fiducia nella tenuta del business
I fondamentali appaiono solidi: il titolo presenta un P/E di 9,15, un EV/EBITDA di 5,94 e un P/FCF di 6,06, valori che suggeriscono una possibile sottovalutazione rispetto ad altri player del settore. Anche il ROE del 27,6% e il ROA dell’8,4% rafforzano questa tesi, insieme a un margine operativo del 23,3%.

L’analisi tecnica su timeframe settimanale è piuttosto netta: 14 medie mobili su 15 segnalano “compra”, con un solo indicatore neutro. Gli oscillatori confermano il tono positivo: il MACD è in territorio favorevole, il momentum è positivo e l’RSI resta su livelli sostenibili. Complessivamente, il quadro tecnico è coerente con una possibile continuazione del trend rialzista iniziato a inizio anno.
Dividendi, raccomandazioni e rischio liquidità: cosa osservare con attenzione
Dopo uno stop di tre anni, IEG ha ripreso a distribuire dividendi nel 2023, con una cedola di 0,14 €, portata a 0,20 €nel 2024. Il payout ratio è del 19,1% e il rendimento da dividendo TTM è pari a 1,46%. Un segnale positivo, anche se il rendimento medio negli ultimi cinque anni è condizionato dall’assenza di distribuzione dal 2020 al 2022.
Sul fronte delle raccomandazioni, Equita SIM ha ribadito il rating “Buy” con target price a 10,00 €, mentre Intermonte ha mantenuto “Outperform” a 9,50 €. Il target medio degli analisti è pari a 9,50 €, con uno scarto minimo rispetto al prezzo attuale di 9,48 €, che rende il potenziale di rialzo marginale (+0,21%), e massimo del +5,49%.
Un elemento fondamentale che spesso passa inosservato è la liquidità del titolo. Il volume medio scambiato nelle ultime 12 settimane è pari a sole 8.846 azioni al giorno, e al prezzo attuale di circa 9,48 €, questo equivale a un controvalore medio giornaliero di circa 83.800 €. Si tratta di un livello estremamente basso per il mercato azionario italiano.
Italian Exhibition Group si presenta dunque come un titolo dalle buone fondamenta, con segnali tecnici favorevoli e dividendi in ripresa, ma che richiede attenzione per via della scarsa liquidità e di un upside di prezzo attualmente limitato. Un caso in cui l’interesse va bilanciato con cautela.