Potrebbe essere uno dei titoli azionari più sottovalutati del momento secondo indicatori e previsioni recenti degli analisti (circa 40%)

Un titolo italiano con dividendi elevati, fondamentali solidi e un potenziale ancora poco considerato. I numeri raccontano una storia diversa dal consenso di mercato, tra valutazioni contenute e occasioni che pochi stanno osservando.

Certe aziende non attirano l’attenzione del grande pubblico. Non perché manchino di sostanza, ma perché operano in settori percepiti come “vecchi” o poco dinamici. Eppure, in un contesto in cui l’energia è tornata al centro dell’agenda geopolitica, queste realtà meritano uno sguardo attento.

ENI, colosso italiano dell’energia, ne è un esempio lampante. Quotata a Piazza Affari, è tra le società con fondamentali più robusti, elevati margini industriali e una presenza globale consolidata. Eppure, il mercato continua a trattarla con prudenza, nonostante i dati suggeriscano il contrario.

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Potrebbe essere uno dei titoli azionari più sottovalutati del momento secondo indicatori e previsioni recenti degli analisti (circa 40%) – crypto.it

Parliamo di un’azienda che vanta il più alto fatturato per dipendente tra le principali blue chip italiane, distribuisce dividendi regolarmente e opera con una gestione finanziaria storicamente prudente. Negli ultimi mesi, tra nuove scoperte in Egitto e accordi strategici con Sonatrach, ENI ha rafforzato la propria posizione nel Mediterraneo, ma senza beneficiarne troppo in termini di prezzo.

Ottimi dividendi e valutazioni sotto la media

Uno dei pilastri di ENI è la politica di distribuzione. Il rendimento da dividendo attuale è del 7,68%, con un prossimo stacco da 0,26 € previsto per il 22 settembre 2025. Negli ultimi cinque anni, il dividendo non è mai mancato, nemmeno nel 2020, quando è stato ridotto a 0,36 € ma non sospeso. Il rendimento medio quinquennale è del 6,2%, valore molto apprezzabile in un portafoglio orientato alla stabilità.

Dal punto di vista delle valutazioni, ENI offre segnali misti. Il P/B di 0,73 suggerisce una sottovalutazione rispetto al valore contabile, mentre l’EV/EBITDA a 3,90 è tra i più bassi del settore, confermando una forte efficienza operativa. Al contrario, il P/E pari a 15,67 riflette una valutazione in linea con la media di mercato, quindi non a sconto netto.

Ottimi dividendi

Gli indicatori di redditività restano positivi ma contenuti: ROE al 4,83%, ROA al 1,79%, con un margine lordo del 9,14%, in lieve contrazione ma ancora stabile.

Segnali tecnici deboli ma potenziale inespresso

L’analisi tecnica settimanale descrive un quadro ancora incerto. Secondo i dati di TradingView, 15 indicatori su 26 danno segnale di “Vendi”, con medie mobili inferiori ai livelli chiave e oscillatori come MACD e Momentum in territorio negativo. Il titolo potrebbe quindi attraversare una fase di lateralità o debolezza nel breve.

Tuttavia, il sentiment degli analisti rimane positivo. Secondo Soldionline.it, su 26 esperti: 8 consigliano “Compra adesso”, 3 “Compra”, 14 “Mantieni” e solo 1 suggerisce di vendere. Una visione prudente, ma orientata alla fiducia.

A supporto, arrivano i dati di MarketScreener: con un prezzo attuale di 12,93 €, il target medio degli analisti è 14,76 €, che implica un potenziale di rialzo del 14,14%. Il target massimo, a 18 €, spinge l’upside fino al 39,21%, mentre quello minimo a 11 € indica un rischio del -14,93%.

In sintesi, ENI si muove in un’area di potenziale accumulo per chi punta al medio periodo. Dividendi regolari, multipli sotto la media e una presenza strategica nel settore energetico europeo la rendono una candidata naturale per portafogli value o difensivi. Il momento potrebbe non sembrare eclatante, ma è proprio nei silenzi di mercato che si costruiscono le migliori occasioni.

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