Un titolo azionario ancora poco seguito ma con fondamentali solidi, potenziale di crescita a doppia cifra e segnali di fiducia da parte degli azionisti. Almawave si muove con discrezione, ma i numeri indicano che potrebbe presto guadagnare un ruolo più centrale nel panorama italiano dell’intelligenza artificiale.
Negli ultimi mesi, tra i titoli legati al mondo digitale, Almawave ha attirato l’interesse degli investitori più attenti. Non si tratta di una società ad alto profilo mediatico, eppure le sue mosse recenti raccontano una storia interessante. La sua specializzazione nell’intelligenza artificiale applicata ai dati pubblici e privati ha ricevuto nuova visibilità grazie al lancio di DataPortal.AI, una piattaforma annunciata pochi giorni fa che sfrutta l’AI generativa per rendere più accessibili i dati della Pubblica Amministrazione.
Nel frattempo, il principale azionista Almaviva ha acquistato oltre 32.000 azioni in pochi giorni, con un prezzo medio di circa 3,14 € per azione, segno evidente di fiducia nel titolo azionario. E anche se il primo trimestre 2025 ha visto un utile netto in calo rispetto allo stesso periodo del 2024, i margini operativi e il posizionamento strategico della società restano convincenti.

Secondo MarketScreener, il prezzo obiettivo medio degli analisti è 4,50 €, con una valutazione minima di 4,00 € e massima di 5,00 €. A fronte di un prezzo attuale di circa 3,15 €, si configura un potenziale di rivalutazione del +39,97%, elemento non trascurabile in un mercato in cerca di rendimenti decorrelati dai grandi titoli. A rafforzare l’interesse, anche le metriche fondamentali sono di buon livello, rendendo questa società una possibile sorpresa per il medio periodo.
I fondamentali convincono, ma la liquidità resta un limite
Guardando ai numeri, Almawave mostra una valutazione bilanciata: il P/E è 11,19, il P/FCF 9,96, e il P/Book si ferma a 1,25. Indicatori che, nel complesso, collocano il titolo tra quelli non sopravvalutati in rapporto ai risultati attuali. Anche i margini reddituali sono più che buoni per una società tecnologica italiana: il margine operativo è 12,94%, il margine netto 11,33%, e l’EBITDA margin raggiunge il 25,17%, segno di una gestione efficiente del business.
Il ritorno sul capitale è anch’esso degno di nota, con un ROE dell’11,71% e un ROA del 7,01%, valori in grado di competere con aziende di dimensioni ben più elevate. Sul fronte della struttura finanziaria, Almawave presenta un quick ratio di 1,51, che suggerisce una posizione di liquidità solida e priva di criticità evidenti.

Tuttavia, il titolo presenta un aspetto critico per molti investitori: la liquidità sul mercato è limitata. Secondo i dati di Investing.com, il volume medio degli scambi degli ultimi 3 mesi è stato di circa 62.207 azioni al giorno, che, al prezzo medio attuale di 3,15 €, corrisponde a un controvalore medio giornaliero di circa 197.000 €. Un livello basso, che rende il titolo potenzialmente manovrabile e meno adatto a investitori istituzionali o a operazioni su larga scala.
Indicatori tecnici contrastati, ma il sentiment resta positivo
Dal punto di vista tecnico, la situazione appare non direzionale. Sul timeframe settimanale, le medie mobili analizzate da TradingView indicano un segnale di “Vendi”, con 8 segnali ribassisti, 6 rialzisti e 1 neutro. Tra gli oscillatori, invece, prevale l’incertezza: 9 su 11 sono neutri, mentre si registra un solo segnale di “Compra” e uno di “Vendi”.
La sintesi tecnica complessiva è quindi neutrale, ma va letta nel contesto di un titolo poco liquido e con volumi ridotti, dove anche movimenti limitati possono influenzare gli indicatori in modo significativo. Eppure, a dispetto di questi segnali tecnici contrastanti, le raccomandazioni fondamentali degli analisti restano chiare: sia Alantra che Banca Akros mantengono rating “Buy”, con target rispettivamente a 5,00 € e 4,00 €.
Il quadro generale restituisce quindi un’immagine mista ma stimolante: Almawave si presenta come un titolo interessante dal punto di vista valutativo, con margini ancora da esprimere, ma che richiede attenzione alla volatilità e alla gestione della posizione in virtù della scarsa liquidità giornaliera.