5 dettagli sconvolgenti che potrebbero rendere questo attacco hacker uno dei più gravi mai visti nel mondo crypto

Un attacco hacker, un profilo social violato e dati sensibili esposti in pubblico. Non è la trama di un thriller informatico, ma quanto accaduto a uno dei nomi più in vista del mondo crypto. Un episodio che solleva interrogativi urgenti sulla sicurezza digitale, anche per i protagonisti dell’innovazione.

Sui social tutto si muove in pochi secondi. Ma ci sono casi in cui l’effetto è tutt’altro che passeggero. Il 27 maggio 2025, l’account Instagram del celebre gruppo hip-hop Migos è stato violato da un gruppo di hacker che ha pubblicato, senza filtri, informazioni personali del cofondatore di Solana, Raj Gokal.

Secondo quanto riportato da Cointelegraph, i post pubblicati sul profilo compromesso mostravano foto di documenti di identità, immagini private e messaggi minacciosi, connessi a una richiesta di riscatto in Bitcoin pari a 40 BTC, ovvero circa 4,3 milioni $. Gli hacker, dopo aver ottenuto l’accesso ai dati personali tramite tecniche di ingegneria sociale, avrebbero cercato di estorcere denaro a Gokal, come confermato dall’esperto di sicurezza blockchain ZachXBT.

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5 dettagli sconvolgenti che potrebbero rendere questo attacco hacker uno dei più gravi mai visti nel mondo crypto – crypto.it

Il fondatore di Solana avrebbe rifiutato di cedere alla pressione, provocando così la pubblicazione dei contenuti sensibili tramite un canale ad alto impatto mediatico come il profilo di Migos. L’account è stato ripristinato dopo circa 90 minuti, ma nel frattempo le immagini erano già state visualizzate da centinaia di migliaia di utenti, con conseguente diffusione virale.

Sicurezza in crisi: cosa rivela l’attacco a Gokal

Raj Gokal non è nuovo ad attività sospette: già settimane prima, su X (ex Twitter), aveva segnalato tentativi di accesso non autorizzato alle sue email personali e ai suoi account social. L’episodio ha dunque un precedente diretto e mostra chiaramente come anche figure esperte in ambito tecnologico siano vulnerabili.

Ma c’è di più. Come evidenziato da Crypto.news, alcuni dei dati diffusi nell’attacco sembrerebbero provenire da procedure KYC, ovvero i processi di verifica dell’identità usati dalle piattaforme crypto per garantire la conformità normativa. Questo solleva il dubbio su una possibile falla nei sistemi di archiviazione dei dati da parte di terzi.

A supporto di tale ipotesi, si segnala che di recente anche Coinbase ha ammesso una violazione che ha compromesso le informazioni di oltre 69.000 clienti, secondo quanto riportato da CryptoRank. Sebbene non vi siano collegamenti ufficiali tra i due eventi, l’accaduto alimenta preoccupazioni sull’effettiva resilienza delle infrastrutture digitali che dovrebbero proteggere gli utenti, anche quelli più esposti.

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Sicurezza in crisi: cosa rivela l’attacco a Gokal – crypto.it

L’aspetto più inquietante resta comunque la strategia scelta dagli attaccanti: colpire un influencer del settore tramite un canale totalmente estraneo come un account musicale compromesso, sfruttando l’algoritmo per massimizzare la visibilità e la pressione.

La risposta del settore e le conseguenze sull’immagine

L’incidente ha avuto ripercussioni importanti sull’immagine pubblica di Solana, in un momento in cui la blockchain sta cercando di consolidare la propria posizione nel mercato DeFi e NFT. Nonostante la pronta rimozione dei contenuti da parte del team di Meta, il danno reputazionale resta, soprattutto per un fondatore la cui identità è diventata bersaglio.

Nel frattempo, le reazioni del mondo crypto non si sono fatte attendere. Diversi sviluppatori e figure di spicco hanno espresso preoccupazione e solidarietà, ma anche chiamato all’azione, chiedendo standard di sicurezza più elevati sia per le piattaforme social sia per gli operatori del settore blockchain.

Come sottolineato da BitDegree, questo caso potrebbe diventare un precedente per rivedere le policy di gestione della privacy all’interno dell’ecosistema cripto. E mentre il mercato resta concentrato sulle performance delle altcoin, la questione della sicurezza personale – anche per i leader del settore – torna in primo piano.

L’evento lascia un messaggio chiaro: anche chi costruisce la rete può essere esposto, e la protezione dei dati non può più essere trattata come un dettaglio tecnico, ma come un asset centrale nell’intera strategia digitale.

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