C’è un dettaglio che spesso sfugge quando si vende un appartamento ristrutturato. Un dettaglio che può trasformare una semplice compravendita in un’opportunità per non perdere migliaia di euro. Le detrazioni fiscali non sempre si spostano con l’immobile: in certi casi, possono restare a chi vende. Ma serve chiarezza, attenzione e un passaggio ben preciso. Perché quello che non viene scritto, rischia di andare perso per sempre.
Vendere casa dopo una ristrutturazione può sembrare un passaggio naturale, specie se l’intervento ha aumentato il valore dell’immobile. Ma quando si mettono le carte in tavola, c’è un aspetto che merita molta più attenzione: cosa succede ai bonus fiscali non ancora goduti?

Spesso chi vende non ha finito di recuperare l’intera somma in dichiarazione dei redditi. E qui nasce una questione sottile ma importante: le detrazioni residue vanno perse, restano al venditore o passano al nuovo proprietario? La risposta non è scontata e può fare una differenza concreta, anno dopo anno.
Le detrazioni non si perdono, ma serve un accordo preciso
Secondo l’articolo 16-bis del TUIR, chi vende un immobile oggetto di lavori di ristrutturazione trasferisce all’acquirente anche la parte di agevolazione fiscale ancora non utilizzata, salvo che venga stabilito diversamente. Questo significa che, se non si fa nulla, il bonus passa automaticamente al compratore.

Ma esiste una possibilità poco nota: è consentito mantenere i benefici fiscali anche dopo la vendita, a patto che ci sia un accordo tra le parti. Questo accordo può essere inserito direttamente nel rogito oppure formalizzato con una scrittura privata, purché sia autenticata da un notaio o da un pubblico ufficiale.
L’importante è che il documento attesti che l’intesa era già in essere al momento della vendita. Non serve scrivere trattati: basta una dichiarazione chiara e firmata da entrambe le parti, che eviti ambiguità.
Non è solo una questione di moduli, ma di coerenza: anche la dichiarazione dei redditi successiva dovrà riflettere questa scelta. Se il venditore mantiene le detrazioni, dovrà continuare a inserirle nei propri modelli fiscali, come se l’immobile fosse ancora suo, almeno da quel punto di vista.
Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire
Sostenere i costi di una ristrutturazione edilizia è un investimento. Le detrazioni fiscali sono un riconoscimento economico per quei lavori. Ma se si vende prima di aver incassato tutti gli sconti promessi, c’è il rischio concreto di rinunciare a un vantaggio legittimo.
Chi conosce questo meccanismo può decidere consapevolmente: lasciare il beneficio al compratore o tenerlo per sé. In alcuni casi può essere un elemento di trattativa, in altri semplicemente una tutela per chi ha sostenuto l’intera spesa.
Molti venditori non si pongono nemmeno il problema, convinti che il bonus finisca automaticamente con l’immobile. E spesso è così, ma solo perché nessuno ha pensato di fare altrimenti. In realtà, si può scegliere.
Chi ha affrontato spese importanti per migliorare la propria abitazione ha tutto il diritto di valutare se cedere anche il beneficio o se conservarlo. Serve solo un po’ di attenzione in più al momento della firma. Un dettaglio che, nel tempo, può fare una grande differenza.