Il titolo Maire segna un nuovo massimo dal 2008, alimentando l’interesse degli investitori. Un rally sostenuto da fondamentali solidi, nuove commesse miliardarie e un dividendo competitivo. Ma quanto potenziale rimane da esprimere secondo gli analisti? E cosa ci dicono le metriche tecniche e fondamentali? Scopriamo insieme se questa corsa è appena cominciata o se siamo vicini a un possibile consolidamento.
Negli ultimi mesi, Maire Tecnimont è riuscita a catalizzare l’attenzione del mercato. Il titolo ha toccato i 10,54 €, il livello più alto mai registrato dal 2008, in un contesto segnato da rinnovata fiducia verso il settore dell’ingegneria impiantistica. L’azienda, attiva nella transizione energetica e nell’industria chimica, sembra avere trovato un equilibrio virtuoso tra crescita industriale e solidità finanziaria. Le parole chiave più rilevanti legate a questo momento sono azioni Maire, massimi storici, target prezzo, dividendo, buyback e guidance 2025.

Nel corso delle ultime due settimane, Maire è stata protagonista di alcune novità strategiche importanti. In primis, ha annunciato nuove commesse per circa 1,1 miliardi di $, rafforzando ulteriormente il portafoglio ordini. In parallelo, ha chiuso un programma di buyback con l’acquisto di azioni proprie per oltre 6 milioni di €, segno di fiducia nel proprio potenziale di crescita. Inoltre, la partnership con Radware per l’adozione di soluzioni di sicurezza AI-based conferma la volontà del gruppo di puntare sull’innovazione anche lato infrastrutture digitali. Il contesto, quindi, è estremamente favorevole per valutare il titolo come una potenziale opportunità d’investimento a medio termine.
Ottima solidità, dividendo in crescita e valutazioni ancora appetibili
Dal punto di vista dei risultati, il primo trimestre 2025 si è chiuso con un utile operativo core di 113,5 milioni di €, in crescita del +38,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, spinto da un fatturato in aumento a 1,71 miliardi di €. La guidance 2025 è stata confermata, con ricavi attesi tra 6,4 e 6,6 miliardi di € e un utile operativo core tra 420 e 455 milioni di €.
Le metriche fondamentali confermano una valutazione moderata: il P/E per il 2025 è a quota 13,8, con un rapporto EV/EBITDA pari a 8,2, inferiore alla media del settore. Il rendimento atteso del dividendo è pari al 4,26%, con un’ipotesi di crescita fino al 5,5% nel 2026. Negli ultimi cinque anni il rendimento medio si è attestato tra 3,7% e 6,4%, con distribuzione costante. Anche il ROE al 36,6% e il ROI oltre il 19% rafforzano il quadro di efficienza operativa e capacità di generare valore.

La posizione di liquidità è solida, con un current ratio a 1,14 e una buona gestione dell’attivo circolante. Inoltre, il controvalore medio giornaliero degli scambi si attesta attorno ai 4,5 milioni di €, scongiurando il rischio di scarsa liquidità o manovrabilità del titolo.
Analisi tecnica e target price: margini di apprezzamento ancora interessanti
L’analisi tecnica settimanale suggerisce un chiaro segnale di “Compra adesso”: 14 medie mobili su 15 sono positive, e anche gli oscillatori – tra cui MACD, Momentum e Ultimate Oscillator – confermano la fase rialzista. La spinta tecnica è supportata dalla tenuta del supporto a 9,00 € e da una dinamica volumi-prezzo coerente.
Secondo Marketscreener, il prezzo obiettivo medio stimato dagli analisti è di 11,01 €, con un massimo a 12,00 € e un minimo a 8,20 €. Rispetto alla quotazione attuale, il potenziale di upside medio si attesta intorno al +4,5%, ma alcuni analisti, come Equita e Kepler Cheuvreux, indicano target superiori. Jefferies, ad esempio, ha confermato il suo giudizio “Buy” con un obiettivo a 11,00 €, mentre Barclays ha mantenuto il suo “Underweight”, pur stimando il titolo a 11,00 €. Solo Mediobanca ha mostrato un atteggiamento più prudente, fissando un target a 8,20 € con rating neutrale.
Nel complesso, il titolo Maire continua a mostrare segnali di forza, sia dal punto di vista fondamentale che tecnico. Il contesto positivo, la conferma dei risultati e le prospettive di crescita del dividendo, rendono l’azione interessante anche in una logica di portafoglio a medio termine, con un bilanciamento ideale tra potenziale di apprezzamento e flusso cedolare.