Le elezioni federali del 2025 in Canada potrebbero segnare un punto di svolta decisivo per il futuro delle criptovalute. Con Mark Carney alla guida del nuovo governo, l’approccio canadese al mondo delle valute digitali si orienta verso una maggiore regolamentazione e trasparenza. Per chi investe in criptovalute, questo nuovo scenario potrebbe significare un cambiamento radicale nel modo di operare, tra nuove regole, sfide e potenziali opportunità. Un tema complesso e strategico che merita attenzione, perché il futuro della finanza digitale potrebbe passare anche da qui.
Non è sempre semplice cogliere quando un cambiamento diventa irreversibile. Lo si percepisce in modo sfumato, nei dettagli che sfuggono a uno sguardo distratto, nei segnali politici che parlano di futuro. Le elezioni canadesi del 2025 hanno tracciato una nuova linea, e con essa è cambiata anche la prospettiva su un settore che da anni solleva entusiasmo e perplessità: quello delle criptovalute.

È un mondo che si muove veloce, fatto di codici, innovazione, ma anche di incertezze normative e oscillazioni improvvise. Quando poi le decisioni politiche entrano in gioco, il mercato si ferma, osserva e valuta. Perché la fiducia, in un settore digitale e decentralizzato, è la vera moneta di scambio. E ora, con un nuovo governo in carica, tutto potrebbe assumere una forma diversa. La domanda è: in quale direzione andremo?
Il nuovo governo Carney spinge per una regolamentazione più rigida
L’elezione di Mark Carney, ex governatore della Bank of Canada e della Bank of England, rappresenta un cambio di passo deciso rispetto alle proposte del conservatore Pierre Poilievre, che aveva promesso di aprire le porte del Paese alle valute digitali con un approccio molto più permissivo.
Carney, al contrario, ha espresso più volte l’urgenza di integrare le criptovalute all’interno di un sistema normativo robusto. In un’intervista a The Globe and Mail del 24 aprile 2025, ha definito il settore “una giungla ancora priva di regole chiare”, sottolineando la necessità di tutelare gli investitori e contrastare il riciclaggio. Fonti autorevoli come Crypto.news confermano che uno dei primi obiettivi del nuovo governo sarà quello di introdurre una legge quadro che definisca con precisione le responsabilità degli exchange e le modalità di custodia degli asset digitali.

Si prevede anche un rafforzamento delle normative KYC (Know Your Customer) e AML (Anti Money Laundering), oltre a nuove restrizioni sull’emissione di stablecoin. Il Canada, insomma, sembra intenzionato a farsi pioniere di un modello normativo solido, in linea con gli standard delle maggiori economie occidentali.
Cosa cambia per chi investe in criptovalute
Per gli investitori, questo scenario comporta un’inevitabile fase di adattamento. Secondo CoinDesk, il pacchetto normativo in preparazione prevede, tra le altre cose, l’obbligo per le piattaforme di custodire i fondi dei clienti presso istituti autorizzati, un passo che mira a prevenire scandali simili a quello di FTX.
Tuttavia, questa maggiore regolamentazione non è necessariamente una cattiva notizia. Anzi, diversi analisti di Bloomberg Crypto ritengono che un ambiente più stabile e regolato potrebbe incentivare l’ingresso di capitali istituzionali nel settore. L’impatto si è già visto: all’indomani della vittoria liberale, il prezzo del Bitcoin in dollari canadesi è salito dell’1,7%, raggiungendo quota 92.300 CA$.
Allo stesso tempo, cresce l’interesse per la creazione di una valuta digitale della banca centrale (CBDC), che potrebbe rappresentare un ulteriore passo verso l’integrazione della tecnologia blockchain nei sistemi finanziari pubblici. La Bank of Canada ha confermato lo studio di un progetto pilota, che aprirebbe a scenari inediti per la finanza decentralizzata ma regolamentata.
In un Paese che vuole diventare riferimento per la fiducia digitale, la vera sfida sarà trovare un equilibrio tra controllo e innovazione. E forse è proprio qui che si giocherà la partita più interessante.