Posso chiedere l’aumento dell’affitto con cedolare secca?

Analizziamo i dettagli di un contratto d’affitto con cedolare secca per capire se è possibile chiedere l’aumento del canone di locazione.

Al termine di un contratto d’affitto con cedolare secca il proprietario dell’immobile locato potrebbe voler aumentare il canone mensile. L’inquilino dovrà accettare questa decisione oppure potrà opporsi?

Uomo perplesso e soldi
Posso chiedere l’aumento dell’affitto con cedolare secca? (Crypto.it)

I proprietari di una seconda casa possono mettere in affitto l’immobile per ottenere una rendita mensile. Una scelta economicamente vantaggiosa ma con dei rischi. Bisognerà scegliere con cura gli inquilini e affidare la propria abitazione a persone che la tratteranno con cura e, soprattutto, che pagheranno puntualmente l’affitto. Quando si vuole affittare casa, poi, si è tenuti a consegnare l’immobile in buone condizioni e a definire i dettagli della locazione in modo chiaro e inequivocabile nel contratto che si stipulerà con il conduttore.

Quale tipologia di contratto far sottoscrivere? La forma più diffusa è l’affitto a canone libero 4+4. L’importo sarà frutto della trattativa tra le parti. Poi c’è il canone concordato 3+2 con importo stabilito da accordi territoriali, solitamente inferiore a quello di mercato. Infine ci sono il contratto a uso transitorio con durata massima di 18 mesi e la locazione per studenti universitari. Molti proprietari stanno scegliendo l’affitto con cedolare secca per avere una tassazione fissa del 21% o 19% in caso di canone concordato.

Aumentare l’affitto con cedola fissa alla scadenza, è possibile?

Una volta scaduto il contratto 3+2 con o senza cedolare secca è possibile per il proprietario dell’immobile chiedere un aumento del canone di locazione. La normativa prevede che in presenza di cedolare secca non si possa aggiornare l’importo dell’affitto durante la durata del contratto. Nulla vieta di procedere con aggiornamenti dopo la scadenza del contratto. 

Casa e freccia in su
Aumentare l’affitto con cedola fissa alla scadenza, è possibile? (Crypto.it)

Il locatore potrà presentare all’inquilino un nuovo accordo di rinnovo con canone differente da quello chiesto prima della scadenza. Serve arrivare ad un concordato tra le parti, però, per convalidare l’incremento. Il proprietario dovrà rispettare le tempistiche previste per il rinnovo ossia inviare comunicazione dell’intenzione di modificare l’importo del canone almeno sei mesi prima della scadenza del contratto. La raccomandata con ricevuta di ritorno è il mezzo più scelto per aver prova dell’invio e di aver comunicato realmente l’aumento previsto. Anche la PEC è uno strumento valido avendo valore legale e permettendo di mantenere la tracciabilità dell’operazione.

Per rinnovare le condizioni è bene, poi, chiedere all’inquilino il consenso scritto per documentare l’accettazione del nuovo importo. Il locatario potrà rispondere sempre tramite raccomandata A/R oppure PEC. Dopo che l’incremento verrà accettato bisognerà stipulare un nuovo contratto d’affitto o procedere con una scrittura integrativa contenente la nuova somma da corrispondere mensilmente. Tale contratto dovrà essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla decorrenza dell’aumento per essere valido.

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