Tra analisi contrastanti e segnali tecnici interessanti, un titolo italiano potrebbe sorprendere nei prossimi mesi. Le sue valutazioni appaiono contenute, i margini solidi e la politica di distribuzione stabile, ma non tutto è così scontato come sembra. Alcuni dati indicano un possibile recupero, mentre altri lasciano spazio a interpretazioni diverse. Scoprire se conviene davvero puntare su De’ Longhi oggi potrebbe rivelarsi una delle mosse più interessanti nel panorama azionario italiano.
In un mercato dominato da hype tecnologico e titoli ad alta volatilità, c’è chi cerca solidità, crescita costante e ritorni regolari. È in questa nicchia che si colloca De’ Longhi, marchio storico nel settore degli elettrodomestici, conosciuto in tutto il mondo per caffettiere e climatizzatori. Eppure, nonostante la notorietà del brand, il titolo viene spesso trascurato dai piccoli investitori, forse perché non fa rumore. Ma proprio questa “tranquillità” potrebbe nascondere un potenziale inespresso.

Nelle ultime due settimane, il titolo non è stato oggetto di notizie rilevanti. Tuttavia, le previsioni degli analisti, le metriche fondamentali e l’analisi tecnica mostrano un quadro sorprendentemente favorevole. Secondo Marketscreener, il prezzo attuale è di 30,88 €, ma il target medio a 12 mesi si attesta a 35,04 €, con una stima massima ambiziosa di 46,60 €. Gli analisti di Soldionline.it confermano una prevalenza di giudizi positivi: 5 consigliano “Compra adesso”, e solo 2 suggeriscono “Vendi adesso”.
I fondamentali raccontano una storia diversa
Quando si osservano le metriche fondamentali, De’ Longhi appare sottovalutata rispetto ai principali competitor. Il P/E (Prezzo/Utili) è pari a 18,48, mentre l’EV/EBITDA è a 9,68, segno di un titolo che non sconta eccessive aspettative. L’ROE al 14,43% e l’ROA al 6,80% indicano una buona redditività e un uso efficiente del capitale.

I margini operativi e netti (rispettivamente 10,74% e 8,14%) sono solidi, soprattutto per un’azienda manifatturiera. Il rapporto prezzo/flusso di cassa (8,23) suggerisce spazio per una rivalutazione. Il giudizio complessivo che emerge da questi dati è quello di un titolo sano, con fondamenta robuste, ma non ancora pienamente valorizzato dal mercato.
Il supporto della tecnica e un dividendo affidabile
Anche l’analisi tecnica conferma il momento favorevole. Su TradingView, 14 medie mobili su 15 indicano “Compra adesso” sul time frame settimanale. Gli oscillatori principali, invece, sono neutri: il Relative Strength Index è a 54,55, lo stocastico a 47,83, valori che non suggeriscono ipercomprato né ipervenduto. Questo quadro tecnico evidenzia una fase di consolidamento sopra i 30 €, che potrebbe preludere a nuovi movimenti rialzisti.
Dal punto di vista della remunerazione azionaria, De’ Longhi ha confermato per il 2025 un dividendo di 0,83 € per azione, con pagamento previsto il 21 maggio. Il rendimento TTM attuale è del 2,32%, in linea con la media degli ultimi 5 anni (2,41%). Non ci sono stati anni senza distribuzione, neanche durante la pandemia, a conferma dell’approccio prudente e coerente della società verso i propri azionisti.
Il titolo potrebbe quindi rappresentare una delle occasioni più sottovalutate del listino italiano, capace di coniugare ritorno, solidità e potenziale di crescita.