Il verbale di accertamento dell’invalidità e della Legge 104 se non contiene alcune patologie accertate può essere integrato?
La commissione che deve redigere il verbale per il riconoscimento dell’invalidità e della Legge 104 valuta tutta la certificazione presentata dal disabile. Può capitare di non trovare dei certificati all’interno del documento, vediamo come agire per chiarire la questione.

La sperimentazione del nuovo accertamento di invalidità prosegue in nove province italiane. Si sta provando da inizio anno un sistema diverso, più pratico e veloce che se dovesse essere ritenuto efficiente andrebbe poi esteso a tutti gli altri Comuni. Le città interessate sono Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Perugia, Frosinone, Salerno, Sassari e Trieste. Al di fuori di queste località l’iter è sempre lo stesso.
L’interessato al riconoscimento della disabilità e dell’invalidità deve chiedere un certificato introduttivo al medico curante e poi fare domanda all’INPS. l’ente fornirà data, ora e luogo di un appuntamento per la visita medica davanti ad una Commissione incaricata. Sarà proprio questa Commissione a dover redigere il verbale con gli accertamenti di invalidità e Legge 104 e le percentuali riconosciute. Una volta redatto, il verbale sarà inviato al domicilio del richiedente il riconoscimento. Questo potrà verificarne il contenuto e vedere se tutte le certificazioni presentate sono state inserite.
Cosa fare se mancano alcune certificazioni nel verbale di invalidità e disabilità
Quando si ricevono i verbali provvisori di accertamento dell’invalidità e disabilità bisogna controllarsi accuratamente. Se si dovesse scoprire che mancano delle patologie di cui la persona soffre certificate con esami, analisi e diagnosi effettuate da medici specialisti bisognerebbe agire tramite ricorso giurisdizionale entro sei mesi dalla notifica del verbale.

Prima di procedere consigliamo di sincerarsi che la valutazione della Commissione sia realmente inappropriata oppure carente e solo dopo andare contro il giudizio sanitario utilizzando il ricorso giurisdizionale per chiedere la rettifica e l’integrazione del verbale. L’assistenza da parte di un avvocato esperto in diritto previdenziale sarà fondamentale. In alternativa si potrà chiedere l’aiuto di un patronato a condizione che disponga di un servizio di consulenza legale.
Un Giudice delegherà un consulente tecnico d’ufficio allo svolgimento dell’accertamento. Questa figura verrà affiancata da un medico legale dell’INPS nelle operazioni peritali. Alla fine della consulenza tecnica il Giudice stabilirà un tempo massimo non superiore a 30 giorni entro il quale le parti dovranno dichiarare se intendono contestare le conclusioni elaborate dal consulente tecnico.
Una volta che – in assenza di contestazioni – il Giudice predisporrà il decreto di omologazione dell’accertamento questo non sarà più contestabile. Se un delle parti avesse, invece, delle obiezioni allora verrà aperto il giudizio con il deposito del ricorso introduttivo. Chi contesta dovrà fornire le prove alla base della propria tesi altrimenti il ricorso sarà inammissibile.