Due titoli del settore utilities fanno discutere gli analisti: entrambi affidabili, entrambi solidi, ma solo uno potrebbe davvero sorprendere. Indicatori tecnici, valutazioni e dividendi sembrano suggerire una direzione ben precisa.
C’è qualcosa che spesso sfugge quando si osservano i titoli più stabili del mercato. Le performance non gridano, non brillano a colpo d’occhio, ma si muovono sotto traccia, lentamente. E proprio per questo motivo, sono quelle che più meritano attenzione. Le società che operano nel settore dei servizi essenziali hanno costruito negli anni un profilo di affidabilità quasi invidiabile. Ma anche dentro mondi apparentemente simili si nascondono storie diverse, traiettorie divergenti, visioni opposte.

Alcuni investitori li scelgono per la tranquillità dei flussi cedolari, altri per l’equilibrio tra valutazioni e margini. Poi ci sono i dettagli, quelli che non tutti leggono subito: un indicatore tecnico, una previsione, una variazione che segna un prima e un dopo. È da lì che parte il confronto. E quando due nomi di peso iniziano a muoversi in modo diverso, capire quale seguire può fare la differenza. Tra le utilities italiane che oggi attirano l’interesse, Snam e Hera emergono con forza. Ma la distanza tra loro potrebbe essere maggiore di quanto sembri.
Redditività, multipli e target: i fondamentali raccontano molto
Il primo punto da osservare è quello delle valutazioni. Hera, con un rapporto prezzo/utili (P/E) pari a 12,16 e un prezzo/valore contabile (P/B) di 1,73, appare più contenuta rispetto a Snam, i cui multipli salgono rispettivamente a 13,61 e 2,16. Anche l’EV/EBITDA di Hera, pari a 10,32, è inferiore al 12,77 di Snam, indicando una sottovalutazione relativa. Tuttavia, le differenze cambiano quando si parla di redditività: Snam mostra un ROE del 16,18%, un ROA del 3,62% e un margine lordo del 46,72%, molto più elevati rispetto ai valori di Hera, che si fermano a un ROE del 13,89%, ROA al 3,27% e margine lordo al 17,41%.

Secondo MarketScreener, Hera è seguita da 5 analisti con un target medio di 4,12 €, rispetto ai 4,076 € attuali. Il massimo stimato è 4,50 €, mentre il minimo è 3,70 €. Snam, invece, è coperta da 18 analisti: il prezzo obiettivo medio è di 5,338 €, superiore ai 4,999 € di oggi. Il massimo stimato è 6,00 €, il minimo 4,40 €. In entrambi i casi, il segnale è “Compra”, ma la fiducia del mercato sembra più ampia verso Snam.
Dividendi e segnali tecnici: quale delle due potrebbe premiare di più
Per chi guarda al dividendo, il dato è chiaro. Snam offre un rendimento attuale del 5,59%, con una media quinquennale del 5,5% e una distribuzione regolare dal 2018 ad oggi, in costante crescita. L’ultima cedola attesa è pari a 0,174 €. Hera si ferma al 3,36%, con una media quinquennale del 3,5%. Anche in questo caso la crescita è costante, con l’ultimo dividendo previsto pari a 0,15 €, ma il gap resta evidente.
Sul piano dei segnali tecnici, entrambi i titoli ricevono valutazioni “Compra adesso” su base settimanale da TradingView. Le medie mobili segnalano forza per entrambi: 13 su 15 sono in acquisto sia per Hera che per Snam. Tuttavia, gli oscillatori tecnici mostrano maggiore convinzione per Snam, che registra segnali di acquisto su Momentum e MACD, mentre Hera resta più neutrale. Anche l’indicatore Ichimoku conferma la tenuta di entrambi i titoli, ma il momentum complessivo risulta più favorevole a Snam.
A conti fatti, mentre Hera attrae per multipli più contenuti, Snam unisce solidità operativa, dividendi elevati e una visibilità più ampia, elementi che oggi sembrano fare la differenza.