Un titolo storico del made in Italy che naviga tra nuove normative, valutazioni interessanti e un potenziale di crescita sorprendente. Piaggio, leader nella mobilità urbana e nei veicoli a due ruote, sta attraversando una fase delicata, ma alcuni analisti vedono spiragli di ripresa e sottovalutazione evidente. I numeri recenti raccontano una storia complessa, fatta di sfide e opportunità.
Quando si parla di Piaggio, è inevitabile pensare alla Vespa, icona mondiale della mobilità leggera e simbolo del design italiano nel mondo. Ma dietro quell’immagine vintage si nasconde un’azienda solida e dinamica, che continua a reinventarsi tra Europa, Asia e mercati emergenti, investendo in innovazione, sostenibilità e nuove tecnologie per la mobilità urbana.

Nonostante le pressioni normative e un inizio d’anno non entusiasmante sul fronte dei risultati, il titolo sta attirando l’attenzione di diversi analisti per via di un mix interessante: rendimento da dividendo elevato, valutazioni contenute, margini industriali più resilienti del previsto, e una presenza ormai consolidata anche nei segmenti premium. Il tutto, condito da un potenziale di rialzo che, almeno sulla carta, potrebbe superare il 50% nei prossimi mesi, in caso di ripresa dei mercati chiave e di conferma del trend di efficienza operativa. Ma conviene davvero crederci ora? La risposta, come sempre, dipende dal profilo di rischio dell’investitore.
Tra trimestrale debole e fondamentali ancora solidi
Nel primo trimestre del 2025, Piaggio ha registrato un calo dei ricavi del 13,4% a 370,7 milioni di €, rispetto allo stesso periodo del 2024. L’utile netto è sceso a 8,7 milioni di €, meno della metà dei 18,7 milioni precedenti. A pesare, secondo Marketscreener, sono state soprattutto le nuove normative “EURO 5+” che hanno colpito le vendite in Europa, oltre a un rallentamento in Asia e India.
Eppure, i fondamentali restano difendibili: margine lordo al 30,5%, EBITDA margin del 16,7%, ROE al 16,11% e ROA al 3,56%. Il titolo tratta con un P/E di 9,35, un Price/Book di 1,50, EV/EBITDA di 4,07 e un P/FCF a 4,29, valori che indicano chiaramente una possibile sottovalutazione, soprattutto rispetto ai competitor internazionali.

Dal lato tecnico, però, il breve periodo racconta un’altra storia. L’analisi settimanale di Investing.com indica una netta prevalenza di segnali ribassisti: 14 medie mobili su 15 segnalano “vendi adesso”, e lo stesso fanno 16 indicatori su 26. L’RSI resta debole a 25,28, e anche il MACD si muove in territorio negativo. Il momentum, insomma, non è dalla parte del titolo in questo momento.
Prezzo obiettivo, dividendi e raccomandazioni: cosa dicono gli analisti
Secondo il consensus riportato da Marketscreener, il prezzo obiettivo medio di Piaggio è di 2,614 €, con una stima minima di 1,90 € e una massima di 4,10 €. Rispetto alla quotazione attuale di 1,649 €, il titolo risulterebbe sottovalutato del 58,5%. Il potenziale massimo, in caso di ritorno ai massimi indicati, supererebbe addirittura il +148%.
Le raccomandazioni raccolte da Soldionline.it negli ultimi 30 giorni confermano un sentiment positivo ma prudente: Intesa Sanpaolo mantiene il giudizio “Buy” con target a 2,30 €, mentre Equita SIM e Mediobanca si mostrano più cauti, assegnando un “Hold” e “Neutral” con target a 2,20 € e 2,50 € rispettivamente.
Sul fronte dei dividendi, Piaggio ha distribuito 0,08 € per azione nell’ultimo esercizio, con un rendimento da dividendo dell’8,73%. Negli ultimi cinque anni il rendimento medio è stato vicino al 5%, con una buona regolarità: l’unica interruzione risale al 2020, durante la pandemia. Il payout ratio del 2024 è pari all’81,66%, coerente con la politica storica della società.
Tutti elementi che, per chi guarda al medio-lungo termine, potrebbero far sembrare Piaggio un titolo da monitorare con attenzione, nonostante la volatilità di breve periodo.