Oro contro argento: i 3 segnali che potrebbero anticipare il prossimo crollo del mercato azionario

Chi guarda al metallo sbagliato rischia di perdere il vero segnale. Il rapporto tra oro e argento, spesso sottovalutato, si è rivelato storicamente uno degli indicatori più affidabili per anticipare i grandi movimenti del mercato azionario. Quando il metallo grigio prende forza rispetto al metallo giallo, i cicli economici sembrano cambiare rotta. Non è magia, ma statistica e osservazione storica.

Siamo abituati a pensare all’oro come bene rifugio e all’argento come suo fratello minore, spesso sottovalutato. Ma è proprio nel comportamento relativo di questi due metalli che si cela un’informazione preziosa. Da oltre un secolo, gli investitori attenti ai cicli economici osservano con attenzione il rapporto oro/argento come uno strumento per decifrare lo stato d’animo dei mercati e anticipare fasi di rischio o propensione al rischio. Un rapporto che sale spesso segnala paura, un rapporto che scende indica fiducia. E quando questa metrica si incrocia con il comportamento del Dow Jones, le sorprese sono tutt’altro che casuali.

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Oro contro argento: i 3 segnali che potrebbero anticipare il prossimo crollo del mercato azionario – crypto.it

Alcune delle fasi di forte discesa del rapporto, infatti, si sono verificate in corrispondenza di movimenti rialzisti duraturi del mercato azionario, mentre i picchi del rapporto sono spesso coincisi con l’avvio di fasi correttive o vere e proprie crisi finanziarie. Analizzare questa correlazione storica potrebbe offrire spunti operativi anche per i portafogli odierni, in un contesto dominato dall’incertezza geopolitica e dalla volatilità. Vuoi scoprire perché?

Il significato del rapporto oro/argento nei cicli economici

Il rapporto oro/argento indica quante once di argento servono per acquistare un’oncia di oro. Valori elevati (sopra 80) si sono sempre verificati durante fasi di stress finanziario: nel 2008 durante la crisi Lehman, nel 2020 con il crollo dei mercati legato al Covid, il rapporto ha toccato livelli record, superando quota 110. In queste fasi, l’oro — bene rifugio per eccellenza — attira flussi difensivi, mentre l’argento (che ha anche usi industriali) viene trascurato.

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Il significato del rapporto oro/argento nei cicli economici – crypto.it

Quando invece il rapporto scende sotto i 60, è spesso un segnale che gli investitori stanno ritornando su asset più ciclici, tra cui l’argento e soprattutto l’azionario. Non è un caso che queste discese siano coincise con forti rally del Dow Jones, come tra il 2009 e il 2011 o tra il 2020 e il 2021. In sostanza, una discesa del rapporto oro/argento ha spesso preceduto — o accompagnato — riprese importanti del mercato azionario.

Dow/gold e Dow/silver: rapporti chiave per chi cerca timing

Non basta però osservare il rapporto tra i due metalli. Un altro strumento utile è il rapporto Dow/oro o Dow/argento, che indica quante once di metallo servono per acquistare l’indice azionario americano. Quando questi rapporti salgono, significa che l’azionario sta sovraperformando i beni rifugio, segnalando ottimismo e propensione al rischio. Quando invece scendono, l’oro e l’argento stanno sovraperformando: segnale chiaro di ritiro dal rischio.

Ad esempio, nel periodo 1970-1980 — un decennio inflazionistico — il Dow/gold ratio crollò, mentre il prezzo dell’oro si impennava. Lo stesso accadde, in scala minore, tra il 2000 e il 2002 e tra il 2007 e il 2009. Oggi, con il rapporto oro/argento tornato in discesa e i rapporti Dow/metalli in fase laterale, i mercati potrebbero trovarsi a un bivio.

Chi segue l’analisi ciclica sa che questi incroci tra metalli e azionario non sono casuali. Il rapporto oro/argento è più di una curiosità: è un potenziale leading indicator per anticipare i cambiamenti di regime nel mercato.

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