GVS è tornata sotto i riflettori grazie a una crescita degli utili sorprendente e a una recente acquisizione nel settore medicale. Gli investitori si interrogano se sia il momento di puntare sul titolo o se sia ancora presto per un rimbalzo. L’analisi completa dei fondamentali e degli indicatori tecnici offre uno scenario sfaccettato, da osservare con attenzione. Un titolo apparentemente tranquillo che potrebbe nascondere più movimento del previsto.
C’è qualcosa di intrigante nel modo in cui un’azione può restare in ombra per settimane, per poi improvvisamente attirare gli sguardi di tutti. È il caso di GVS, azienda bolognese specializzata in sistemi di filtrazione per i settori medicale, automobilistico e industriale. La sua traiettoria recente ha fatto sollevare più di un sopracciglio nel mondo finanziario, soprattutto dopo che i numeri del 2024 hanno mostrato un netto cambio di marcia rispetto al 2023.
Ma l’interesse attorno al titolo non deriva solo dai dati di bilancio. Nelle ultime due settimane, GVS ha completato l’acquisizione dei prodotti e tecnologie per la raccolta e la gestione del sangue intero da Haemonetics Corporation per 67,8 milioni di $, rafforzando il posizionamento nel mercato delle tecnologie ematologiche. Contestualmente, l’utile netto adjusted ha raggiunto i 47,7 milioni €, in crescita del 520%, con ricavi pari a 428,5 milioni € e un margine EBITDA del 24,3%, come riportato da MarketScreener.
Raccomandazioni, target price e dividendi: cosa aspettarsi
Secondo Soldionline, Mediobanca ha aggiornato recentemente il proprio giudizio a “Outperform” con un target price di 6,20 €, mentre Equita SIM mantiene la raccomandazione “Hold” con un obiettivo a 6,50 €. Rispetto alla quotazione attuale, il titolo risulta sottovalutato del 45% rispetto al target di Mediobanca e di circa 52% rispetto a quello di Equita SIM.
Negli ultimi tre mesi, MarketScreener ha raccolto dieci raccomandazioni: due “Compra adesso”, tre “Compra”, quattro “Mantieni” e una sola “Vendi”. Nessuna indicazione di “Vendi adesso”. Il consenso medio è quindi un “Compra” cauto ma positivo.
Il prezzo obiettivo medio è di 6,63 €, con un massimo a 7,50 € e un minimo a 6,30 €, che si traduce in un potenziale di rialzo superiore al 55%. Quanto ai dividendi, GVS ha distribuito solo nel 2021, con un payout di 0,13 €, e nessuna erogazione negli anni successivi, rendendo il rendimento medio quinquennale molto basso. Il focus della società sembra dunque più orientato alla crescita e alle acquisizioni che alla distribuzione di utili.
Metriche fondamentali e valutazioni tecniche a confronto
Guardando i dati finanziari, GVS appare sottovalutata su diverse metriche chiave. Il rapporto prezzo/utili (P/E) si attesta a 22,3 nel 2024, con una stima in calo a 17,8 per il 2025, segno di una valutazione in miglioramento. Il price to book è basso, pari a 1,77, suggerendo un valore di mercato inferiore al patrimonio netto contabile. Il margine EBITDA è al 20,54%, mentre ROE e ROA sono pari rispettivamente all’8,5% e al 3,44%, in linea con la media del settore.
Sul piano tecnico, tuttavia, il titolo resta debole. Secondo Investing.com, gli oscillatori settimanali indicano 2 segnali di vendita e 9 neutri. Le medie mobili, invece, esprimono un chiaro “Vendi adesso” in 13 casi su 15. Il prezzo attuale, pari a 4,28 €, resta sotto tutte le principali soglie di supporto tecnico, con MACD e Momentum entrambi negativi e un RSI a 40 che indica mancanza di forza.
Tra fondamentali in ripresa e segnali tecnici ancora incerti, GVS resta un caso interessante per chi cerca valore inespresso. Forse il mercato non ha ancora colto fino in fondo ciò che si sta muovendo dietro le quinte.
