Eredità e debiti: cosa puoi fare davvero prima che sia troppo tardi

Cosa faresti se un giorno arrivasse una lettera inaspettata che ti impone di pagare i debiti di un parente defunto? Non è fantasia, ma una situazione reale per molti. Questo porta a una domanda importante: si può rifiutare un’eredità prima della morte di un familiare? L’idea di proteggersi in anticipo è comprensibile, ma la legge italiana ha regole molto precise su questo tema.

Vivere con un genitore o un parente fortemente indebitato è fonte di stress. Il timore non è solo affettivo, ma anche economico: e se, un giorno, dovessimo rispondere delle sue scelte finanziarie? È un pensiero che toglie il sonno a tanti. Ma la realtà legale non sempre coincide con ciò che riteniamo logico. Capire cosa è possibile fare, e cosa invece è vietato, è fondamentale per evitare errori irreversibili.

Timbro, eredità
Eredità e debiti: cosa puoi fare davvero prima che sia troppo tardi-crypto.it

In molti pensano che basti una semplice dichiarazione per rinunciare all’eredità in anticipo. In realtà, non è così. In Italia, la successione si apre solo dopo la morte della persona. Fino a quel momento, non esiste un’eredità da accettare o rifiutare. Ecco perché qualsiasi atto fatto prima è considerato nullo.

Rinunciare all’eredità: quando si può davvero fare?

Secondo la legge italiana, la rinuncia all’eredità può avvenire solo dopo il decesso della persona. L’articolo 519 del Codice Civile lo dice chiaramente: la dichiarazione va fatta davanti a un notaio o al cancelliere del tribunale. Prima di quel momento, ogni atto è privo di valore legale. Inoltre, l’articolo 458 vieta i cosiddetti patti successori: accordi tra vivi sull’eredità futura, ritenuti contrari al principio della libertà testamentaria.

Banconote
Rinunciare all’eredità: quando si può davvero fare?-crypto.it

Questo significa che non esiste un modo legale per rifiutare l’eredità prima del tempo. Tuttavia, è possibile evitare di diventare eredi agendo con attenzione dopo la morte del familiare. Ma qui bisogna fare attenzione: basta un gesto sbagliato per accettare l’eredità senza volerlo.

Prelevare soldi dal conto del defunto, pagare un suo debito con i propri fondi, o firmare una richiesta per un suo credito sono tutte azioni considerate come “accettazione tacita”. In questi casi, si diventa eredi automaticamente, e quindi si risponde anche dei debiti. Chi invece conviveva col defunto o aveva i suoi beni in casa ha appena tre mesi per fare inventario e altri 40 giorni per rinunciare. Trascorsi questi termini, l’eredità si considera accettata.

Come proteggersi dai debiti familiari

Anche se la rinuncia all’eredità non può essere fatta prima della morte, ci sono comportamenti prudenti da adottare. Per esempio, evitare di firmare fideiussioni o coobbligazioni per i debiti di un parente. Dopo la sua morte, il creditore può comunque rivalersi sul garante. E soprattutto, mai utilizzare i beni del defunto senza aver prima fatto la rinuncia: è un rischio concreto.

Alla fine, la vera difesa non sta nell’agire prima del decesso, ma nel sapere quando e come muoversi subito dopo. E tu, sapevi che una scelta fatta d’impulso può trasformarti in erede dei debiti di qualcun altro?

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