Cessione del quinto e busta paga: così il tuo datore può metterti nei guai… senza che tu lo sappia

Hai notato qualcosa di strano nella tua busta paga? Ti sembra che tutto sia regolare, ma ricevi avvisi dalla banca per rate non pagate? È una situazione surreale, ma molto più comune di quanto si pensi.

Se hai richiesto un prestito con la cessione del quinto e l’azienda trattiene i soldi ma non li versa, ti trovi in un limbo pericoloso. E i danni possono ricadere su di te, anche se non hai nessuna colpa. Una storia che può iniziare con una semplice disattenzione, ma finire con segnalazioni, interessi extra e perfino denunce.

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Quando firmi per un prestito tramite cessione del quinto, pensi che tutto sia automatico e sicuro. Sai che ogni mese una quota viene trattenuta dalla tua busta paga e versata alla banca. Eppure, può capitare che il datore trattenga i soldi… senza poi girarli all’istituto di credito. Ed è lì che cominciano i problemi, spesso silenziosi, finché non ricevi la prima comunicazione di mancato pagamento.

In teoria non dovresti neanche pensarci: il tuo stipendio arriva già decurtato, quindi per te la rata è “già pagata”. Ma se il datore non versa quei soldi, la banca li considera mancanti. E tu, senza saperlo, rischi di risultare inadempiente. Anche se ogni mese stai già “pagando”. È una distorsione assurda, ma possibile. E a pagarne le spese sei tu.

Il ruolo dell’azienda nella cessione del quinto

La cessione del quinto dello stipendio è una forma di prestito che prevede il rimborso direttamente tramite trattenute mensili da parte dell’azienda. Il lavoratore autorizza, e da quel momento il datore è responsabile sia della trattenuta che del versamento. Se questi versamenti non arrivano a destinazione, l’istituto di credito interviene prima chiedendo spiegazioni e poi, se serve, avviando le azioni legali.

Persona preoccupata
Il ruolo dell’azienda nella cessione del quinto-crypto.it

La banca può anche contattare te, che vieni messo al corrente del problema. E da lì inizia un percorso che va affrontato con attenzione. La prima cosa da fare è verificare se effettivamente i soldi sono stati trattenuti dallo stipendio. Le buste paga lo mostrano chiaramente, quindi è bene conservarle e usarle per dimostrare che la trattenuta c’è stata.

Il passo successivo è parlare con il datore. Magari è solo un errore tecnico. Ma se non ricevi risposte chiare, invia una PEC o una raccomandata in cui chiedi formalmente il pagamento. Contemporaneamente, avvisa l’istituto di credito. In questo modo mostri la tua buona fede e cerchi di evitare sanzioni.

Se il problema non si risolve, valuta di coinvolgere un legale. Il datore che trattiene i soldi e non li versa può rispondere anche penalmente, per appropriazione indebita. Hai tre mesi di tempo dalla scoperta per sporgere querela. In certi casi puoi anche chiedere un risarcimento per i danni subiti.

Non aspettare che la situazione degeneri. Agire in fretta è fondamentale per evitare danni economici e problemi legali. Tu hai fatto la tua parte: hai autorizzato il prelievo, hai subito la trattenuta. Ora è giusto che chi ha preso quei soldi se ne assuma la responsabilità.

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