Ti sei mai chiesto cosa puoi ottenere con un’invalidità civile al 75%? Antonella, come tanti altri, pensava di sapere tutto. Ma una semplice visita al Patronato le ha fatto scoprire che la realtà è ben diversa. Non è solo una questione di soldi, ma di conoscere davvero ciò che ti spetta.
Perché spesso il vero problema non è l’assenza di diritti, ma l’assenza di informazioni chiare. E quando quelle informazioni arrivano, possono davvero cambiare le cose.

Antonella ha 58 anni, vive in provincia, e da qualche anno ha ricevuto il riconoscimento di invalidità civile al 75%. Nonostante tutto, cerca di mantenere una certa indipendenza. Fa la spesa da sola, si muove in autobus, si arrangia come può. Ma ogni mese, guardando il suo estratto conto, si chiede: “Tutto qui?”. Perché nel 2025, con quel grado di invalidità, riceve un assegno mensile di 336,00 euro. Un aiuto, certo, ma che da solo non basta.
Fino a poco tempo fa non si era mai posta troppe domande. Aveva pensato che fosse tutto lì, che quell’importo fosse l’unica cosa prevista dalla legge. Ma poi, un’amica le ha consigliato di andare al Patronato. “Magari c’è altro a cui hai diritto”, le ha detto. Un consiglio che Antonella ha seguito un po’ per curiosità, un po’ per bisogno. Ed è stata una svolta.
Quando l’invalidità al 75% apre porte che non sapevi esistessero
Appena seduta davanti all’operatrice del Patronato, Antonella si è resa conto di quanto poco sapesse. Con un’invalidità civile riconosciuta al 75%, non solo ha diritto a un assegno mensile, ma può accedere a una serie di agevolazioni sanitarie, fiscali e lavorative.

La prima cosa che le è stata confermata è che il suo assegno viene erogato per 13 mensilità e che può continuare a riceverlo finché non supera una certa soglia di reddito personale annuo, che nel 2025 è fissata a circa 5.725 euro.
Ma il discorso non si è fermato lì. Antonella ha scoperto che con questa percentuale di invalidità può chiedere anche l’esenzione dal ticket sanitario su alcune prestazioni. Non tutte, è vero, ma quelle più frequenti e legate alla sua condizione possono essere gratuite. Le hanno anche spiegato che, se trova un lavoro, può continuare a ricevere l’assegno finché il reddito non supera i limiti previsti. E questo le ha dato un po’ di sollievo: non avrebbe dovuto rinunciare a tutto per lavorare qualche ora.
C’è poi un altro dettaglio che l’ha sorpresa: la possibilità di accedere alle liste di collocamento mirato. Con un’invalidità al 75%, può iscriversi alle categorie protette e avere un supporto concreto per trovare un’occupazione adeguata alla sua condizione fisica. Per chi, come lei, ha dovuto lasciare un lavoro manuale, non è un vantaggio da poco.
Uscendo dal Patronato, Antonella si sentiva diversa. Non perché fosse cambiato tutto all’improvviso, ma perché aveva finalmente gli strumenti per capire come muoversi. Nessuno le aveva mai spiegato queste cose. Eppure bastava una conversazione, qualche documento, un po’ di pazienza.
Quello che si è portata a casa non è stato solo un foglio con nuove informazioni, ma la consapevolezza di avere più risorse di quanto immaginasse. In un periodo in cui ogni aiuto conta, sentirsi ascoltata e accompagnata ha fatto la differenza. “Se non ci fossi andata, non lo avrei mai saputo”, ha detto poi all’amica che le aveva dato il consiglio.