Il sogno di vedere Dogecoin adottato ufficialmente dal governo statunitense ha subito una brusca frenata. Elon Musk ha chiarito che non ci sono piani concreti in tal senso, facendo crollare le speranze degli investitori e gettando un’ombra sul futuro della criptovaluta più ironica del mercato.
Per mesi, se non anni, la narrazione attorno a Dogecoin è stata alimentata da un entusiasmo collettivo che ha spesso travalicato la logica del mercato. Nata per scherzo, la moneta digitale ha saputo conquistare milioni di investitori e simpatizzanti, grazie anche al sostegno di volti noti come Elon Musk.
I suoi tweet e le sue battute pubbliche hanno più volte scatenato rally improvvisi, dando linfa a quella che era diventata una vera community globale. Ma l’ottimismo cieco e le speculazioni hanno sempre camminato sul filo del rasoio. Bastava una notizia fuori asse per mandare tutto all’aria. E sembra proprio che questo sia accaduto di recente, quando Musk ha dichiarato pubblicamente che Dogecoin non ha nulla a che vedere con i piani del governo statunitense.
Durante un evento a Green Bay, nel Wisconsin, Elon Musk ha chiarito una volta per tutte il malinteso: il Dipartimento per l’Efficienza Governativa, abbreviato in D.O.G.E., non ha alcun legame con la criptovaluta. Secondo quanto riportato da Decrypt, Musk ha definito la coincidenza una semplice ironia, precisando che non esistono progetti per integrare Dogecoin nei sistemi ufficiali. Le sue parole hanno avuto un impatto immediato: il prezzo della criptovaluta è sceso di circa il 4%, passando da 0,17 $ a 0,163 $.
TipRanks sottolinea come il mercato abbia reagito in modo sensibile, confermando quanto il valore di Dogecoin sia ancora legato alla figura di Musk più che a fondamentali economici solidi. La notizia ha raffreddato l’entusiasmo, in particolare tra coloro che avevano sperato in una svolta istituzionale. Nonostante la forte comunità di sostenitori, Dogecoin resta una moneta con alta volatilità, poco usata per transazioni reali e lontana da un riconoscimento ufficiale.
L’episodio ha riaperto il dibattito sul reale valore di Dogecoin e sul suo futuro nel mondo delle criptovalute. Secondo CoinDesk, la reazione dei mercati è stata solo l’ultimo segnale di una fase di maturazione che l’intero settore sta attraversando. In un contesto sempre più regolamentato e con un interesse crescente da parte di banche centrali e governi, le monete nate come meme sembrano perdere trazione.
Elon Musk, pur mantenendo un certo affetto per il progetto, ha preso le distanze da ogni ipotesi di integrazione ufficiale. Questo ridimensiona le aspettative di chi vedeva Dogecoin come una possibile valuta parallela. La criptovaluta continuerà a vivere grazie alla sua comunità online, ma senza un chiaro piano di sviluppo o un supporto istituzionale, è difficile immaginare una crescita sostenibile. Gli esperti di CryptoSlate avvertono che l’hype su Dogecoin potrebbe non essere sufficiente a garantirne la sopravvivenza, soprattutto in un mercato che premia l’utilità reale rispetto alla viralità.
Il caso Dogecoin rappresenta un banco di prova anche per il rapporto tra celebrità, opinione pubblica e asset digitali. Quando le parole di un singolo individuo possono muovere miliardi di dollari in pochi minuti, ci si interroga su quanto il sistema sia davvero stabile. E se la risposta fosse che non lo è affatto?
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