Nel FTSE Italia All-Share Technology ci sono nomi promettenti, ma solo quattro società superano la soglia dei 500 milioni di euro.
Technoprobe, Sesa, STMicroelectronics e Reply: cosa dicono numeri, multipli e margini sulle regine tech di Piazza Affari?
L’indice FTSE Italia All-Share Technology raccoglie le aziende italiane quotate attive nel settore dell’innovazione e dei servizi digitali. In un mercato spesso dominato dai grandi nomi esteri, questo paniere rappresenta una mappa utile per chi vuole puntare su azioni tecnologiche italiane con potenziale di crescita. Ma quante di queste hanno già raggiunto una capitalizzazione superiore ai 500 milioni di €? La risposta è: solo quattro.

Stiamo parlando di Technoprobe, Sesa, STMicroelectronics e Reply. Quattro realtà molto diverse tra loro per business, dimensioni e target di investitori, ma che condividono una presenza consolidata e dati finanziari solidi. Vediamo in che modo si distinguono all’interno del comparto e cosa possiamo aspettarci da ciascuna di esse.
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Technoprobe: alta redditività, ma attenzione ai ricavi in frenata
Technoprobe è un’eccellenza italiana nella produzione di sistemi per il testing dei semiconduttori. Con una capitalizzazione di circa 3,85 miliardi di €, l’azienda presenta margini operativi tra i più elevati del settore: profit margin al 25,18% e operating margin al 29,44%. Anche il ROE del 21,13% testimonia un’efficace gestione del capitale.

Tuttavia, i ricavi sono in calo del –18,10% su base annua, segnale che il rallentamento del ciclo tech globale si fa sentire. Secondo dati raccolti da Yahoo Finance e MarketScreener, gli analisti restano fiduciosi nel medio-lungo termine, ma riconoscono la fase transitoria. Il P/E di 27,66 e il P/S di 7,16 la rendono una delle azioni più care del comparto, giustificata però da una qualità industriale sopra la media.
Sesa: il titolo più sottovalutato tra le big tech italiane
Sesa, attiva nella distribuzione di soluzioni IT per imprese e pubblica amministrazione, ha una capitalizzazione di circa 2,15 miliardi di €. Si distingue per una valutazione molto contenuta: P/E a 20,37, P/S a 0,79 e EV/EBITDA a 9,64, valori che indicano un titolo sottovalutato rispetto ai fondamentali. I margini sono più contenuti (operating margin al 5,9%) ma stabili.
Secondo gli analisti di Bloomberg, si tratta di una realtà “difensiva”, con una base clienti ampia e ricavi in crescita (+2,6% YoY). Chi cerca stabilità e un posizionamento solido nel settore ICT potrebbe considerarla come alternativa meno volatile alle tech più speculative.
STMicroelectronics: valutazione contenuta e margini elevati
Con una capitalizzazione che supera i 33 miliardi di €, STMicroelectronics è il gigante assoluto dell’indice. Opera su scala globale nel settore dei microchip e dei semiconduttori. I suoi numeri parlano chiaro: P/E a 10,62, EV/EBITDA a 4,90 e profit margin al 22,3%, con un ROE del 22,06%. Si tratta di una combinazione rara di alta redditività e valutazione contenuta.
Nonostante un leggero calo dei ricavi (–3,2% YoY), legato alla ciclicità del settore, il titolo rimane uno dei preferiti dagli analisti internazionali, tra cui Morningstar, che lo considera “ben posizionato per intercettare la domanda legata all’elettrificazione e all’automazione industriale”.
Reply: crescita solida, ma multipli elevati
Reply è leader nell’innovazione digitale, nella consulenza e nell’integrazione di sistemi basati su nuove tecnologie. Con una capitalizzazione di oltre 5,8 miliardi di €, è una delle aziende tech italiane più apprezzate. I dati finanziari mostrano una crescita solida dei ricavi (+12,3% YoY) e un ROE del 26,9%, tra i più alti dell’intero indice.
Tuttavia, i multipli sono elevati: P/E di 33,95, P/B di 8,61 ed EV/EBITDA di 20,29, il che riflette aspettative alte sul mantenimento della crescita futura. Secondo gli analisti di Yahoo Finance, si tratta di un titolo “premium” nel comparto tech, adatto a chi cerca esposizione su società di alta qualità anche a fronte di valutazioni più care.