TFR, pensione e Naspi: cosa succede con le dimissioni

Cosa succede in caso di dimissioni volontarie per quanto riguarda il Trattamento di fine rapporto, la pensione e la Naspi

Quando si parla di misure di sostegno economico come la Naspi si fa riferimento a casistiche di dimissioni involontarie, in seguito alle quali è possibile richiedere la copertura per un periodo di tempo determinato offerta dall’indennità di disoccupazione.

Conseguenze economiche per dimissioni volontarie
Dimissioni volontarie: cosa succede a naspi, tfr e pensione (crypto.it)

Ma che cosa succede quando invece si danno le dimissioni volontariamente? Sarà ugualmente possibile ricevere questa forma di sostegno per i disoccupati? E invece cosa accade in merito alla spettanza del TFR, il trattamento di fine rapporto, nonché della pensione? Ecco alcuni chiarimenti a riguardo.

Licenziamento volontario: cosa succede con Tfr, pensione e Naspi? Cosa dice la legge

Presentare le dimissioni da un lavoro, specialmente dopo molto tempo dall’assunzione, può essere un passaggio estremamente complesso e difficile della propria vita. Ma talvolta il fatto di non riuscire più a sostenerlo potrebbe spingere a farlo: il problema è che spesso si finisce per agire d’impulso senza valutare le conseguenze dal punto di vista economico in merito alle misure di cui sopra.

In altri casi la necessità di lasciare il lavoro potrebbe essere conseguente all’insorgenza di patologie invalidanti che non consentono più di dedicarsi alla propria attività. In questi casi ci si potrebbe dover fermare anche dopo aver versato molti anni di contributi.

Dimissioni volontarie e tfr, dopo quanto tempo arriva
La Naspi non è compatibile con le dimissioni volontarie (crypto.it)

Premesso che è possibile presentare le dimissioni volontarie senza dover necessariamente fornire motivazioni precise e specifiche, è necessario farlo con il dovuto preavviso (come previsto nel Ccnl di categoria). Partendo dal Tfr, la sua erogazione è chiaramente prevista dal momento che è stato accumulato per il periodo della carriera lavorativa: la sua erogazione è prevista 27 mesi dopo l’interruzione del servizio.

Questo perché qualora le dimissioni siano volontarie la buonuscita è prevista 24 mesi dopo con aggiunta di tre mesi che occorrono all’Inps per portare avanti la gestione della pratica. Per quanto riguarda la Naspi invece brutte notizie: purtroppo in questo caso non spetta dato che l’erogazione avviene solo se la perdita del lavoro avviene in maniera indipendente dalla volontà del lavoratore e non per sua decisione.

Infine, se non sono stati maturati i requisiti per la pensione anticipata, si potrà richiedere l’assegno sociale ma occorrerà attendere il compimento dei 67 anni. Nel caso in cui siano stati versati sufficienti contributi, invece, si potrà accedere sempre a 67 anni al trattamento pensionistico di vecchiaia.

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