È quella miriade di costi a erodere celatamente i risparmi del conto. Ecco una lista di quelli che conviene tenere sotto controllo.
Che si sia privati cittadini o lavoratori, un passaggio obbligato è quello di depositare i propri risparmi, frutto di rinunce, o più di consueto, del proprio lavoro. A dirla tutta, oggigiorno non è facile trovare un’alternativa ad uno strumento (obbligato anch’esso) come un conto corrente: la sua apertura è indispensabile per avviare un’azienda o per contenere quel suddetto credito della persona che inevitabilmente è destinato alle spese.
Il conto corrente non è da considerarsi propriamente un salvadanaio; anzi, esso non rappresenta la giusta strada per “valorizzare” una giacenza; costituisce solamente un deposito a portata di mano, per un importo da utilizzare per le spese della quotidianità. Entrate e uscite, insomma, come da estratto conto. Perché spesso si pensa ad un’alternativa al conto in banca? Semplicemente perché non sono pochi i titolari per nulla soddisfatti delle condizioni, e dunque dei costi, relativi alla gestione.
Il classico libretto dei risparmi non è affatto funzionale per le uscite di tutti i giorni, oltre al fatto che si esporrebbe a rischi di “intrusione” una giacenza sin troppo elevata. Al contrario, sul conto si può mantenere un importo congruo alle proprie necessità, e destinare a strumenti più complessi per creare valore e rendimento sui risparmi; in più, è altamente flessibile, base per l’utilizzo delle carte bancomat e per le transazioni online.
Un’alternativa “mediana” potrebbe essere offerta da un conto deposito, ma anche in questo caso, è indicato perlopiù a chi detiene una bassa operatività, dati i limiti i prelievo che lo caratterizzano. Di fronte, alle periodiche comunicazioni legate agli aggiornamenti contrattuali non si finisce di stupirsi dell’elevato numero di spese, a volte piccolissime e celate, che oltretutto legittimamente limano il saldo con severe spese di tenuta del conto.
Un esercizio che non passa mai di moda è quello di guardarsi attorno e di tenersi informati: un conto migliore, più economico, è lì che sta aspettando di essere colto al balzo. Grazie all’internet banking, inoltre, le proposte di conto sono vere e proprie offerte, super economiche grazie alla piattaforma virtuale che ha sostituito quella fisica con tutti i suoi oneri “fisici”.
Tre sono i conti davvero imbattibili al momento (nella loro versione online, ovviamente): Crédit Agricole, BBVA, Conto Arancio di ING. In pratica, eccetto qualche piccolo dettaglio, tutti e tre sono a zero spese: apertura del conto, bonifici, canone, prelievi, gestione della carta di debito. A rendere così convenienti questi conti è il cashback correlato (tranne che per ING): più spese, più shopping, più si riceve un rimborso di una parte o dei sostanziosi bonus.
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