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Economia

Bollo auto 2026 e legge 104: cambia tutto e si può risparmiare ogni anno

Pubblicato da
Angelina Tortora

L’esenzione dal bollo auto resta una delle agevolazioni fiscali più rilevanti per le persone con disabilità e per le loro famiglie. Anche nel 2026 la misura continua ad applicarsi, ma solo a chi conosce regole, tempi e requisiti precisi. 

Quando si parla di bollo auto 2026 e legge 104, il tema non riguarda solo il pagamento di una tassa, ma il riconoscimento di un diritto che accompagna nel tempo chi vive una condizione di disabilità.

Bollo auto 2026 e legge 104: cambia tutto e si può risparmiare ogni anno (Crypto.it)

L’esenzione bollo auto disabili rientra tra le agevolazioni fiscali strutturali del sistema italiano e non subisce automaticamente modifiche con il cambio dell’anno. Tuttavia, la continuità del beneficio non elimina la necessità di conoscere come funziona la procedura, chi può accedervi e quali limiti impone la normativa, soprattutto in relazione al veicolo, alla domanda e agli eventi che possono verificarsi negli anni successivi.

Esenzione bollo auto 2026: quando nasce il diritto e come si ottiene

L’esenzione dal bollo auto non scatta in automatico con il riconoscimento della legge 104, ma prende forma solo dopo la presentazione di una domanda formale. Questo passaggio resta centrale anche nel 2026. Chi ha già ottenuto l’agevolazione negli anni precedenti continua a beneficiarne senza dover ripresentare l’istanza, perché il riconoscimento si rinnova automaticamente nel tempo.

Diversa è la posizione di chi non ha mai fatto richiesta. In questo caso, per accedere all’esenzione bollo auto 2026, occorre rispettare una scadenza ben precisa. La domanda deve arrivare entro 90 giorni dalla data ultima prevista per il pagamento del tributo. Il mancato rispetto di questo termine fa venir meno il diritto all’agevolazione per l’anno di riferimento, con l’obbligo di versare il bollo secondo le regole ordinarie.

Il beneficio può riguardare un’auto intestata direttamente alla persona con disabilità oppure un veicolo registrato a nome di un familiare. In questa seconda ipotesi, però, la normativa richiede che il soggetto disabile risulti fiscalmente a carico del proprietario del mezzo. In ogni situazione, l’esenzione bollo auto disabili resta legata a un solo veicolo per nucleo familiare, un vincolo che vale anche nel 2026.

Dove presentare la domanda e cosa succede negli anni successivi

Poiché il bollo auto è un’imposta regionale, la competenza sulla gestione delle esenzioni spetta alle singole Regioni. La domanda deve quindi essere presentata all’ente individuato in base alla residenza. Anche nelle Regioni che non dispongono di un ufficio tributi dedicato, resta comunque possibile inoltrare la richiesta seguendo le modalità previste a livello territoriale.

In alcune aree, grazie a convenzioni specifiche, la domanda può essere presentata anche tramite l’Automobile Club d’Italia (ACI), una soluzione che spesso semplifica l’iter ma che richiede una verifica preventiva della disponibilità del servizio.

Nel corso degli anni possono verificarsi eventi che incidono sull’agevolazione. La normativa consente di trasferire l’esenzione su un altro veicolo quando quello originario viene venduto, demolito o non è più disponibile. Questo passaggio risulta possibile solo dopo almeno quattro anni dal riconoscimento iniziale del beneficio. Il nuovo mezzo deve essere intestato alla stessa persona o al familiare di cui il disabile è fiscalmente a carico, e la perdita di possesso del vecchio veicolo deve risultare registrata al Pubblico Registro Automobilistico prima dell’acquisto del nuovo, con un intervallo massimo di un mese.

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