Dicembre più ricco per centinaia di migliaia di pensionati, con accrediti extra che arrivano direttamente sul cedolino INPS.
Tra bonus tredicesima e quattordicesima, il 2025 si chiude con somme aggiuntive per chi ha redditi bassi.
Il cedolino pensione di dicembre, la tredicesima, la quattordicesima, i redditi bassi e l’INPS sono al centro di una misura che, a fine anno, ha inciso concretamente sulle entrate di molti pensionati.
Nel 2025, l’attenzione dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale si è concentrata su chi percepisce assegni più contenuti, riconoscendo importi aggiuntivi legati a requisiti anagrafici e reddituali ben definiti. Il tema interessa da vicino chi controlla l’importo mensile della pensione e cerca di capire quali voci compongano il pagamento di dicembre. Dietro queste somme extra si intrecciano norme storiche del sistema previdenziale, verifiche sui redditi e meccanismi automatici di calcolo che rendono il cedolino di fine anno particolarmente rilevante.
Con il pagamento di dicembre, l’INPS ha erogato il bonus tredicesima a oltre 400mila pensionati con reddito basso. L’importo del bonus consiste in una somma aggiuntiva di 154,94 euro (articolo 70 della legge 388/2000). Il bonus si aggiunge all’importo della tredicesima spettante. L’importo aggiuntivo spetta ai titolari di una pensione annua compresa tra 7.844 e 7.999 euro, a condizione che il reddito personale non superi 11.766 euro. Per i pensionati coniugati entra in gioco anche il reddito familiare, che non deve oltrepassare 23.532,60 euro. L’INPS ha riconosciuto il bonus sulla base di calcoli provvisori, utilizzando i dati reddituali presenti nei propri archivi, riservandosi la verifica definitiva dopo le dichiarazioni fiscali.
Non tutti, però, rientrano nella platea dei beneficiari. Il bonus tredicesima non spetta ai titolari di APE Sociale, IndCom per i commercianti che hanno cessato l’attività, assegni di esodo, pensioni supplementari e trattamenti detassati in base alle convenzioni contro la doppia imposizione. Un confine netto che delimita con precisione l’ambito di applicazione della misura.
Sempre a dicembre, l’INPS ha pagato anche la quattordicesima mensilità a 149.580 pensionati che hanno maturato i requisiti nel secondo semestre del 2025. In questi casi, il pagamento non è avvenuto a luglio perché le condizioni richieste non risultavano ancora soddisfatte entro il 30 giugno. La quattordicesima, disciplinata dall’articolo 5 del Decreto Legge 81/2007, spetta ai pensionati con almeno 64 anni di età e un reddito complessivo fino a due volte la pensione minima, pari a 15.688,40 euro nel 2025. L’importo varia in base al reddito e agli anni di contribuzione, rendendo il beneficio differenziato da caso a caso.
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