BlackRock assiste a deflussi record dal suo fondo bitcoin mentre la criptovaluta precipita nel mese peggiore dal 2022.
Gli investitori, spaventati dall’incertezza macroeconomica, stanno spostando capitali verso asset rifugio come l’oro, mentre il mercato delle criptovalute vive una brusca correzione. Il sentiment vacilla e i nuovi detentori di ETF spot mostrano una crescente tendenza al sell-off.
Negli ultimi mesi il mercato ha mostrato segnali di forte instabilità, con movimenti improvvisi, oscillazioni accentuate e una rinnovata attenzione verso strumenti finanziari considerati più prudenti. Il comportamento degli investitori riflette ansie macroeconomiche, dati contrastanti sull’economia statunitense e aspettative sempre meno solide sulle politiche monetarie future. In questo scenario si intrecciano dinamiche di breve periodo, pressioni psicologiche, comportamenti speculativi e decisioni di portafoglio che coinvolgono sia piccoli risparmiatori sia operatori istituzionali.
L’ETF di BlackRock dedicato al bitcoin, il suo valore in mercato, la volatilità delle criptovalute, le mosse della Federal Reserve, il peso delle aspettative e la ricerca di nuove forme di investimento diventano elementi chiave per capire che cosa stia realmente accadendo e perché questo momento rappresenti un passaggio cruciale per l’intero ecosistema finanziario digitale. Analizzare queste dinamiche permette di capire che cosa sia un ETF spot, perché il prezzo del bitcoin stia crollando, quali fattori guidino l’uscita degli investitori e come questi movimenti possano incidere sulle scelte future.
Il fondo iShares Bitcoin Trust registra nel mese corrente circa 2,2 miliardi di dollari in deflussi, un valore quasi otto volte superiore ai 291 milioni persi nell’ottobre precedente, segnando la sua peggiore performance dalla nascita nel 2024. L’emorragia coincide con la brusca discesa del bitcoin, che nelle ultime settimane arretra di oltre il 20% e scivola a circa 87.900 dollari, ben al di sotto del massimo storico oltre i 126.000 dollari toccato a inizio ottobre. Si tratta del mese più negativo per la criptovaluta dal giugno 2022.
Secondo diversi analisti, la ritirata riguarda soprattutto quella parte di capitale definita “hot money”, ovvero investimenti rapidi e altamente reattivi alla volatilità. La pressione arriva dalla crescente incertezza economica, dai segnali di un sentiment in peggioramento e dalle attese sui prossimi dati macroeconomici, come le vendite al dettaglio di settembre e l’indice dei prezzi alla produzione. Gli investitori, temendo un rallentamento o movimenti inattesi della Federal Reserve, stanno rafforzando le posizioni in asset considerati più difensivi.
Il comportamento di molti nuovi sottoscrittori degli ETF spot amplifica il fenomeno. Chi è entrato nel mercato tramite questi fondi spesso reagisce in modo più impulsivo a fasi di calo, vendendo rapidamente le quote quando il prezzo inizia a scendere. Tuttavia, nel fondo di BlackRock convivono anche operatori istituzionali con una visione di più lungo periodo, capaci di attenuare parte della volatilità e contribuire alla maturazione dell’intero comparto.
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Il valore del bitcoin riflette sempre più l’andamento del contesto macroeconomico. Le aspettative su tagli dei tassi da parte della Fed sembrano meno solide, nonostante una probabilità superiore all’80% indicata dagli operatori. L’incertezza spinge gli investitori verso asset rifugio, alimentando ulteriori vendite sulle criptovalute e sugli strumenti che le replicano, compreso l’ETF di BlackRock.
Il mercato risponde anche al peggioramento del sentiment dei consumatori americani, sceso ai minimi storici secondo una recente indagine dell’Università del Michigan. La combinazione tra percezione di rischio, possibili rallentamenti dell’economia e tensioni sui prezzi crea un ambiente ostile per gli investimenti più speculativi. Le criptovalute, considerate ancora un comparto ad alta volatilità, diventano tra le prime vittime della fase di de-risking.
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