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Risparmio

Nel confronto tra BTP 3% 2029 e Buono Premium 4 anni il rendimento sorprende i risparmiatori

Pubblicato da
Pasquale Antoniacci

Due strumenti, stessa durata ma obiettivi diversi: il Buono Premium 4 anni di Cassa Depositi e Prestiti e il BTP 3% ottobre 2029 offrono ai risparmiatori rendimenti simili ma con caratteristiche operative molto differenti. Entrambi garantiti dallo Stato italiano, rappresentano due modi di investire in sicurezza: uno più rigido ma stabile, l’altro più dinamico e flessibile. Capire come funzionano e quali differenze fiscali e tecniche presentano è essenziale per scegliere consapevolmente.

Negli ultimi mesi il mercato del risparmio ha visto una forte attenzione verso gli strumenti a rendimento fisso e a durata breve o media. L’incertezza dei tassi di interesse e la ricerca di stabilità finanziaria hanno riportato in primo piano i titoli di Stato e i buoni fruttiferi postali. Secondo i dati di Borsa Italiana e Cassa Depositi e Prestiti, il BTP 3% ottobre 2029 (ISIN IT0005611055) e il Buono Premium 4 anni rappresentano due alternative simili per durata — poco meno di quattro anni — ma profondamente diverse nella gestione.

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Entrambi applicano la tassazione agevolata al 12,5%, ma differiscono per modalità di pagamento degli interessi, liquidità e flessibilità operativa. Bisogna evidenziare che, nonostante la cedola più alta del BTP, il rendimento netto finale dei due strumenti è sorprendentemente vicino.

Rendimento, tassazione e caratteristiche tecniche

Il BTP 3% ottobre 2029, invece, è un titolo di Stato quotato sul mercato MOT e acquistabile in tagli da 1.000 €. Paga due cedole semestrali da 1,5% ciascuna, per un totale del 3% lordo annuo. Al prezzo attuale di 101,93 €, il rendimento netto si attesta intorno al 2,15% annuo, con un rendimento complessivo netto di circa 8,4% fino a scadenza. Anche qui la tassazione è al 12,5%, ma il titolo è soggetto a oscillazioni di prezzo che possono influenzare il rendimento se venduto prima della scadenza.

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Il credito d’imposta dello 0,24% può essere utilizzato per compensare minusvalenze derivanti da altri investimenti finanziari e rappresenta un vantaggio fiscale non trascurabile per chi detiene anche strumenti con perdita potenziale. Inoltre, grazie alla garanzia statale e alla possibilità di negoziazione quotidiana sul mercato secondario, il BTP 3% 2029 continua a essere considerato un riferimento per chi cerca rendimenti stabili e una gestione più dinamica del capitale.

Analisi comparata e casi pratici

Un risparmiatore che predilige stabilità e semplicità potrebbe trovare nel Buono Premium 4 anni una soluzione più lineare, priva di oscillazioni di mercato e con la sicurezza di un rendimento certo a scadenza. Al contrario, chi apprezza la possibilità di liquidare il titolo o reinvestire le cedole periodiche può orientarsi verso il BTP 3% 2029, che offre maggiore flessibilità operativa e liquidità immediata sul mercato secondario.

Bisogna osservare che, in un contesto di tassi in calo, i BTP a breve scadenza potrebbero beneficiare di una leggera rivalutazione di prezzo e risultare più interessanti per chi valuta anche una vendita anticipata. Entrambi gli strumenti restano coperti dalla garanzia dello Stato italiano e si caratterizzano per un profilo di rischio basso, adatto a strategie conservative, di diversificazione moderata e di gestione equilibrata del capitale.

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