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Investimento e Trading

Il paradosso della Difesa: perché 1 titolo ha un potenziale del +30% mentre un altro è già sopra il target?

Pubblicato da
Pasquale Antoniacci

La corsa della Difesa non è finita, ma il mercato è diventato selettivo. Un’analisi comparativa su 6 colossi europei, da Leonardo a Rheinmetall, rivela chi ha ancora potenziale secondo gli analisti e chi, invece, sembra aver già corso troppo, disegnando una mappa complessa per gli investitori.

Dopo mesi di rialzi eccezionali, il settore della Difesa europeo entra in una nuova fase. La corsa indiscriminata, dove bastava comprare qualsiasi titolo del comparto sulla scia delle tensioni geopolitiche, sembra finita. Ora, come sottolineato da diverse banche d’affari, il mercato è diventato più selettivo e guarda con attenzione ai fondamentali: portafoglio ordini, margini di profitto e valutazioni.

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Un’analisi comparativa dei sei principali player europei – Leonardo, Rheinmetall, Fincantieri, BAE Systems, Thales e Saab – basata sui dati aggiornati e sui target price degli analisti, mostra un quadro eterogeneo, con storie di crescita, valore e rendimento molto diverse tra loro. La domanda che si pongono gli investitori è chi, in questa nuova fase, ha ancora le carte in regola per continuare a sovraperformare e trasformare l’aumento della spesa militare in profitti concreti e sostenibili per gli azionisti.

Valutazione e potenziale: chi ha ancora margine?

L’analisi del potenziale di crescita, basata sul consenso degli analisti raccolto da MarketScreener, rivela differenze sostanziali. È la tedesca Rheinmetall (prezzo 1.621,00 €) a emergere come il titolo con il maggior potenziale implicito, con un target price medio che indica un possibile rialzo del +30,17%. Seguono a distanza BAE Systems (prezzo 1.760,00 p) e Thales (prezzo 236,60 €), con un potenziale rispettivamente del +19,32% e del +17,92%. Anche Leonardo (prezzo 47,80 €) conserva un solido margine di crescita dell’+11,91%.

Valutazione e potenziale: chi ha ancora margine? – crypto.it

Al contrario, Fincantieri (prezzo 17,72 €) e Saab (prezzo 510,00 kr) scambiano già al di sopra del loro target price medio (scarto del -1,75% e -4,31%), segnalando che il mercato ha già prezzato uno scenario molto ottimista. Sul fronte della valutazione, Leonardo, con un rapporto Prezzo/Utili (P/E) di 14,5x, risulta il titolo più “a buon mercato”, mentre Fincantieri mostra il multiplo più elevato (41,8x), riflettendo un’alta scommessa sulla sua futura capacità di esecuzione degli ordini.

Redditività, dividendi e profili a confronto

La capacità di generare profitti e remunerare gli azionisti definisce il profilo di rischio di ciascun titolo. Rheinmetall brilla per efficienza, vantando il ROE (Return on Equity) più alto del gruppo, pari al 18,2%, un segnale di eccellente capacità di creare valore dal capitale proprio. Seguono da vicino Thales (16,1%) e BAE Systems (15,5%), che si distinguono anche per la generosità dei dividendi. Secondo i dati di Investing.com e TipRanks, Thales offre il rendimento atteso più elevato, con un dividend yield del 2,41%, seguita da BAE con il 2,36%.

Queste due società rappresentano il profilo “quality & income” per eccellenza nel settore, ideali per chi cerca stabilità. Leonardo offre un rendimento dell’1,87%, mentre i dividendi di Rheinmetall, Saab e Fincantieri sono più contenuti, riflettendo un focus maggiore sul reinvestimento per la crescita. Tutti i titoli hanno comunque distribuito regolarmente la cedola negli ultimi cinque anni, un segnale di salute finanziaria. Questa analisi delinea profili chiari: Rheinmetall per la crescita, Leonardo come scommessa “value”, e Thales/BAE per chi cerca stabilità e reddito.

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