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Investimento e Trading

Con un dividendo quasi record del 4,8%, ACEA potrebbe davvero battere A2A e HERA nella sfida dei rendimenti?

Pubblicato da
Pasquale Antoniacci

A2A, ACEA e HERA sotto la lente di Intesa Sanpaolo. La recente revisione dei giudizi da parte della banca d’affari svela tre profili d’investimento distinti: una scommessa sulla crescita della transizione energetica, una fortezza difensiva con alti rendimenti e un modello di stabilità ed efficienza operativa.

La recente revisione dei giudizi sulle principali utility italiane da parte di Intesa Sanpaolo ha riacceso i riflettori su tre colossi del settore: A2A, ACEA e HERA. Le nuove raccomandazioni, che vedono un upgrade per A2A e giudizi più cauti per le altre due, non sono casuali ma riflettono le diverse strategie e i differenti posizionamenti di mercato.

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Mentre la transizione energetica e le energie rinnovabili diventano driver di crescita sempre più cruciali, gli analisti valutano attentamente la capacità di ciascuna società di generare valore. Dalla solidità del business regolato alla generosità dei dividendi, passando per l’efficienza operativa, i dati di mercato offrono una chiave di lettura per comprendere le logiche dietro le scelte degli esperti e i differenti percorsi che queste aziende stanno intraprendendo.

Profili Strategici e Valutazioni a Confronto

Le diverse raccomandazioni di Intesa Sanpaolo nascono da modelli di business specifici. L’upgrade a “Buy” su A2A è una chiara promozione della sua strategia focalizzata sulla transizione energetica. Con un prezzo di 2,169 €, il target medio di MarketScreener a 2,25 € implica un potenziale del +3,73%, mentre le stime più ottimistiche indicano un upside massimo del +19,87%. La sua valutazione, con un P/E di circa 10,4x, è la più interessante del gruppo. ACEA, invece, pur avendo il più alto ROE (11,2%), riceve un giudizio “Neutral”.

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La sua forza risiede nel business regolato, ma il titolo, con una quotazione di 19,80 €, è già allineato al target price medio (upside dello +0,51%), anche se le stime più rosee vedono un potenziale massimo di rialzo del +21,21%. Infine, HERA (quotazione 3,702 €) viene premiata per la sua nota efficienza operativa. Il suo target price medio di 3,75 € (potenziale del +1,30%) suggerisce un valore corretto, pur conservando un margine fino al +18,85% verso il target massimo.

Rendimento, Dividendi e Dati di Mercato

Sul fronte della remunerazione degli azionisti, tutte e tre le utility presentano profili solidi, con una lunga storia di dividendi pagati senza interruzioni. Attualmente, secondo i dati di Investing.com e TipRanks, è ACEA a offrire il rendimento atteso più elevato, con un dividend yield di circa il 4,8%, seguita da vicino da A2A, con un rendimento del 4,6%, e da HERA, con un più contenuto ma sempre attrattivo 4,05%. La scelta per un investitore da reddito dipende quindi dal trade-off tra rendimento e profilo di rischio/crescita associato. L’analisi tecnica settimanale offre un ulteriore spunto di riflessione: mentre A2A e HERA mostrano un quadro tecnico costruttivo e rialzista, suggerendo un buon momentum di mercato, ACEA appare più debole, con indicatori che invitano a una maggiore cautela nel breve termine. Questo delinea tre storie differenti: A2A per la crescita, HERA per la stabilità bilanciata e ACEA per un approccio difensivo focalizzato sul rendimento, ma con un timing di mercato che appare meno favorevole.

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