Un recente report di Bernstein ha riportato l’attenzione su un settore spesso trascurato ma strategicamente interessante: quello degli pneumatici. Tre azioni in particolare – Bridgestone, Michelin e Goodyear – emergono tra le preferite dagli analisti, con potenziale di rivalutazione e margini competitivi interessanti.
In un momento di grande incertezza per i mercati, dove le valutazioni sono messe alla prova da tassi alti e crescita rallentata, le aziende con forte brand, ampia distribuzione globale e capacità di traslare i costi si distinguono. Secondo Bernstein, il settore degli pneumatici rappresenta un interessante compromesso tra solidità industriale e rendimento atteso. I tre gruppi analizzati mostrano caratteristiche comuni: margini stabili, ROE sopra la media, presenza consolidata in mercati emergenti e un posizionamento competitivo difficilmente replicabile.
Le ultime settimane hanno visto anche una crescente attenzione mediatica e una revisione degli obiettivi di prezzo da parte di alcune delle principali banche d’affari globali. Gli investitori istituzionali tornano a guardare con interesse al comparto, spinti non solo dalla valutazione ma anche da un contesto di rotazione settoriale verso titoli più difensivi ma non privi di potenziale.
Secondo i dati raccolti da TipRanks e Marketscreener, Bridgestone riceve valutazioni generalmente positive, con un consenso “Moderate Buy” e un prezzo obiettivo medio di circa 6 425 ¥. Con un massimo di 6 900 ¥ e un minimo di 5 900 ¥, il titolo evidenzia un potenziale compreso tra +10,4 % e –5,6 % rispetto agli attuali livelli intorno a 6 250 ¥. Le raccomandazioni degli analisti più recenti, come quelle di Nomura e Mizuho, confermano la preferenza per il titolo in virtù della stabilità operativa e della diversificazione di mercato.
Michelin, quotata a circa 33,00 €, presenta un prezzo obiettivo medio di 36,30 €, con range da 28,00 € a 43,00 €. Il potenziale si muove tra –15,1 % e +30,3 %. Il titolo riceve prevalentemente giudizi “Buy” o “Outperform”, grazie alla combinazione di innovazione di prodotto e strategia ESG apprezzata dagli investitori europei. Sul piano dei fondamentali, Michelin mostra un EV/EBITDA tra i più contenuti del comparto e un margine operativo lordo tra il 16 % e il 18 %.
Goodyear, pur più volatile, ha attirato upgrade da parte di Citigroup e Barclays. Il titolo quota circa 10,00 $, mentre il prezzo obiettivo medio si attesta intorno a 14,20 $, con massimo di 16,00 $ e minimo di 11,00 $, evidenziando un potenziale teorico fino al +60 %. La società statunitense ha recentemente migliorato la redditività operativa e ha rivisto al rialzo le stime per il 2025. Il report Bernstein evidenzia anche la capacità di Goodyear di approfittare di economie di scala in mercati chiave come Brasile e India.
Dal punto di vista tecnico, Bridgestone si muove in un range compreso tra 6 100 ¥ e 6 450 ¥, con RSI attorno a 55 e MACD in lieve divergenza positiva. Il momentum settimanale rimane stabile, con media mobile a 20 giorni ancora in rialzo. Michelin ha recentemente testato la resistenza a 34,00 €, senza romperla con convinzione. Tuttavia, le medie mobili (50 e 100 giorni) convergono e potrebbero segnalare una fase di consolidamento prima di un possibile breakout.
Goodyear, secondo i dati di TipRanks, presenta un segnale “Buy” su scala settimanale, supportato da un RSI crescente (attualmente a 61) e da un MACD che ha appena incrociato positivamente la linea di segnale. Il supporto tecnico è a 9,60 $, mentre la resistenza si colloca a 11,80 $. La volatilità resta elevata, ma il quadro di fondo rimane orientato al miglioramento.
Bernstein conclude che la capacità di queste aziende di difendere i margini, espandere la redditività e attrarre capitali anche in fasi difficili, le rende tra le scelte più interessanti del comparto industriale globale.
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