Secondo Intesa Sanpaolo, alcuni titoli europei selezionati nel nuovo paniere Top Picks potrebbero esprimere un potenziale teorico di rialzo fino al 30 %. Valutazioni contenute, dividendi elevati e solidi fondamentali rendono queste azioni interessanti per la seconda metà del 2025.
In un contesto caratterizzato da incertezza macroeconomica, inflazione ancora elevata e politiche monetarie restrittive, la selezione dei titoli assume un ruolo sempre più rilevante. Intesa Sanpaolo ha aggiornato il proprio portafoglio Top Picks per affrontare al meglio la seconda parte dell’anno, individuando dodici azioni europee con caratteristiche difensive e potenziale di rivalutazione grazie a solidi fondamentali, business model resilienti e rendimenti da dividendo superiori alla media.
Le azioni individuate operano in settori diversi ma condividono elementi comuni: valutazioni conservative rispetto ai peer, flussi di cassa sostenibili, margini in miglioramento e multipli compressi che lasciano spazio a un’espansione dei prezzi nel medio termine.
Intesa Sanpaolo individua 12 titoli europei con solidi fondamentali e valutazioni attraenti. Alcuni mostrerebbero un potenziale teorico superiore al 20 % e rendimenti da dividendo sopra la media del settore.
Negli ultimi report, Intesa ha selezionato un paniere di titoli che, secondo le analisi, combinerebbero sottovalutazione, solidità patrimoniale e dividendi elevati. I settori interessati spaziano dall’industriale alla finanza, dall’energia alla tecnologia, con target di prezzo aggiornati sulla base delle stime di consenso.
Nel comparto industriale, Stellantis presenta un prezzo obiettivo medio di 10,07 €, che corrisponde a un potenziale teorico di rialzo di circa il 19 % rispetto alle quotazioni attuali. Leonardo, grazie alla spinta del settore difesa e all’evoluzione dei margini, mostra un target medio di 52,99 €, con un potenziale superiore all’11 %. Entrambe si distinguono per P/E bassi e generazione di cassa elevata.
Nel settore finanziario, Banco BPM si posiziona su un target medio di 10,88 €, mentre BBVA è indicata a 13,61 €. AXA, con una valutazione di 44,04 €, si segnala per un price/book contenuto e dividendi elevati. Questi tre titoli, secondo Intesa, potrebbero offrire protezione in un contesto volatile, grazie a solidi bilanci e distribuzioni stabili.
Sul fronte energia e utility, Eni ha un target medio stimato a 15,02 €, mentre Enel si attesta su 8,35 €. Entrambi presentano rendimenti da dividendo superiori al 6 % e un posizionamento strategico nell’ambito della transizione energetica. TotalEnergies, pur in assenza di una stima univoca, oscilla in un range di valutazione compreso tra 75 € e 80 €.
Nel segmento tecnologico e industriale avanzato, Intesa segnala tre nomi con prospettive di crescita e leadership settoriale: Siemens, SAP e Schneider Electric. SAP, in particolare, secondo le analisi citate, avrebbe un upside teorico superiore al 20 %, grazie all’espansione dei ricavi ricorrenti e all’incremento dei margini operativi.
Queste aziende sono considerate punti di riferimento nell’ambito della digitalizzazione industriale, dell’efficienza energetica e dell’automazione. Il loro posizionamento nei megatrend europei e globali, secondo Intesa, le renderebbe tra le più resilienti in termini di stabilità finanziaria e visibilità dei risultati futuri. I multipli attuali, pur non bassi in senso assoluto, risulterebbero giustificati dal profilo di crescita e dai livelli di redditività.
Le stime aggiornate di Bloomberg e FactSet indicano che il paniere selezionato offre in media un potenziale di rivalutazione superiore al 20 %, con punte del 30 % per i titoli più sottovalutati come Leonardo, Stellantis e SAP. I multipli di valutazione risultano inferiori alle medie storiche: il P/E medio dei 12 titoli è intorno a 9, mentre il EV/EBITDA si attesta su livelli che segnalano ancora spazio di recupero. Il dividend yield medio si colloca tra il 4 % e il 7 %, offrendo anche una componente difensiva in caso di volatilità.
La selezione di Intesa riflette un equilibrio tra crescita visibile, esposizione a megatrend industriali e capacità di generare valore anche in scenari meno espansivi. La varietà geografica e settoriale del paniere consente un’esposizione bilanciata e potenzialmente più resistente ai ribassi dei mercati azionari.
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