Disoccupata ma non a carico del marito, può accadere quando la moglie percepisce la NASpi. Facciamo chiarezza sulla questione.
La NASpi è l’indennità di disoccupazione percepita da chi perde involontariamente il lavoro. Viene erogata per un massimo di 24 mesi e l’importo varia in base alla retribuzione percepita durante l’attività lavorativa. Proprio l’importo della NASpi permetterà di capire quando un familiare potrà essere considerato a carico e quando no.
Rimanere improvvisamente senza lavoro è un duro colpo a qualsiasi età. Bisognerà reinventarsi, ricominciare a spedire curriculum e sperare che l’occasione della vita possa arrivare in tempi brevi. Nel frattempo si potranno ricevere i soldi della NASpi, l’indennità di disoccupazione dedicata ai lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro.
Le erogazioni sono previste per massimo 24 mesi, più precisamente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione presenti nei quattro anni precedenti. Per questi due anni l’INPS verserà i contributi figurativi, utili per il diritto alla pensione e per calcolarne l’importo. Mentre si percepisce la NASpi si potrà anche lavorare rispettando alcune condizioni reddituali. Per quanto riguarda l’importo dell’indennità dipenderà dalla retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni.
Sembra strano ma da disoccupati si può non essere a carico del coniuge percependo la NASpi. Questo perché l’indennità di disoccupazione è soggetta a tassazione IRPEF e costituisce reddito personale. Considerando che si è a carico del coniuge o di un altro familiare solo se il reddito personale è inferiore a 4 mila euro euro se over 24 oppure a 2.840,51 euro in tutti gli altri casi si capisce come superando queste somme con la NASPI non si sia più a carico.
La NASpi, dunque, rientra tra i redditi da utilizzare per conteggiare i limiti da rispettare per essere considerati familiari a carico. Da questo valore si determinerà il diritto alle detrazioni di imposta e la possibilità di detrarre le spese sostenute dal marito per la moglie. Se l’importo che la donna riceve mensilmente con la NASpi comporterà il superamento della soglia di riferimento allora non si riceverà alcuna detrazione né deduzione.
Quando la NASpi finirà se la moglie non dovesse aver trovato un nuovo lavoro allora potrà tornare a considerarsi a carico del marito non superando il limite di reddito personale. Questa la normativa che disciplina l’indennità di disoccupazione che si riceve perdendo involontariamente il lavoro e avendo accumulato almeno 13 settimane di contributi contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti la cessazione del rapporto di lavoro.
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