Cosa succede quando i tassi scendono ma alcuni titoli sembrano andare controcorrente? È davvero tutto così lineare nei mercati obbligazionari? Un cambiamento deciso da parte della BCE riaccende i riflettori sui BTP, ma non tutto è come appare a prima vista. Un titolo in particolare fa discutere: cedola alta, rendimento più basso. E dietro ci sono meccanismi che meritano attenzione, soprattutto per chi pensa in ottica decennale.
Ogni volta che la BCE tocca i tassi d’interesse, qualcosa si muove nei portafogli degli investitori più attenti. L’ultima decisione, quella del 5 giugno, ha portato i tassi al 2%, un livello più basso che segna una nuova fase per l’economia europea. In apparenza, una notizia tecnica. In realtà, un segnale forte. E quando i tassi scendono, gli strumenti obbligazionari iniziano a reagire. In particolare, i BTP già emessi diventano improvvisamente più interessanti, e alcuni iniziano a salire di prezzo.
In questo contesto, salta all’occhio un titolo specifico: il 4.2-BTP-01MZ34, che offre una cedola lorda del 4,2%. Una cifra che, letta così, sembra molto interessante. Ma c’è un dettaglio che spiazza: il rendimento effettivo netto a scadenza è solo del 2,78%. Come si spiega questa discrepanza? La risposta sta nel prezzo a cui il titolo viene scambiato oggi: 107,02. Chi lo acquista, quindi, riceverà sì cedole generose ogni anno, ma a scadenza (1° marzo 2034) riceverà solo 100 euro per ogni titolo. Un rimborso che, rispetto al prezzo pagato, comporta una perdita in conto capitale.
Il comportamento dei BTP segue una logica ben precisa. Quando i tassi calano, i titoli che offrono cedole alte diventano più appetibili. E così il loro prezzo di mercato sale. Il motivo è semplice: in un mondo dove i rendimenti scendono, chi detiene titoli più redditizi può venderli a un valore superiore. Questo effetto è tanto più evidente quanto più alta è la duration modificata, cioè la sensibilità del titolo alle variazioni dei tassi. Nel caso del BTP in questione, il valore è di 7,14: segnale chiaro che piccoli movimenti dei tassi possono generare impatti significativi sul prezzo.
Ma c’è un altro aspetto da considerare. Anche se il prezzo può crescere nel breve termine, avvicinandosi alla scadenza il valore del titolo tende a tornare verso i 100 euro, perché quello è il prezzo a cui verrà rimborsato. È una sorta di attrazione naturale verso il valore nominale. Questo significa che l’opportunità c’è, ma va letta con una prospettiva temporale precisa. Chi guarda a orizzonti di 10-15 anni può trovare in titoli simili una fonte di rendimento stabile, ma è importante capire da dove arriva quel rendimento.
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