La Legge 104 aiuta i cittadini con grave infermità tramite l’erogazione di diverse agevolazioni a condizione che si presenti la corretta documentazione.
La procedura di riconoscimento della disabilità al momento è stata semplificata in 9 province italiane. Negli altri Comuni si seguirà il tradizionale iter almeno fino al 2026. Se l’infermità dovesse ridurre l’autonomia personale in modo tale da necessitare di un aiuto assistenziale permanente allora verrebbe riconosciuta la gravità della situazione che permetterebbe di ottenere maggiori agevolazioni.
Secondo la Legge 104/1992 una persona si può considerare con informità grave se la sua condizione di salute causa una riduzione significativa dell’autonomia personale. Sarà una commissione medica incaricata a valutare la gravità degli effetti di una o più patologie e l’impossibilità allo svolgimento delle attività quotidiane della persona.
Riconoscendo l’infermità come grave, il verbale consentirà all’interessato e ai caregiver di ottenere molti benefici e misure di sostegno, economiche e assistenziali. Per i caregiver questi aiuti sono fondamentali per poter gestire con maggiore tranquillità la malattia del familiare. I permessi da lavoro, il congedo straordinario, la pensione anticipata. Le maggiorazioni sui Bonus, tante misure erogate a condizione che si presenti la corretta documentazione.
Abbiamo parlato dei permessi sul lavoro retribuiti concessi dalla Legge 104 per assistere il familiare disabile. Per richiederli quando questo familiare viene ricoverato occorrerà presentare il certificato di ricovero che potrà anche essere privo della specificazione della gravità della malattia. Secondo l’ordinanza 14794 del 30 maggio 2019 della Corte di Cassazione, infatti, la documentazione di grave infermità non deve essere per forza presente nei certificati medici che il dipendente presenta all’azienda per ottenere i permessi. Basta la documentazione medica attestante il ricovero.
Passiamo ora alla questione licenziamenti per omessa documentazione a giustificazione di un’eventuale assenza dal posto di lavoro. L’ordinanza di riferimento è la numero 8074 del 2025. In questo caso la Suprema Corte ha sottolineato la legittimità del licenziamento di un dipendente che si è assentato per diversi giorni per assistere il padre a causa di irregolarità presenti nella documentazione fornita. Secondo la normativa, infatti, il lavoratore decade dal diritto di congedo se l’INPS o l’azienda per cui lavora accertano l’insussistenza oppure il venir meno dei requisiti.
Dove mancassero documenti indispensabili, ad esempio, il datore di lavoro sarebbe legittimato a licenziare il dipendente per l’assenza ingiustificata. Infine, sempre con riferimento ai permessi è bene evidenziare come la richiesta dei permessi non sia legata a un’autorizzazione da parte dell’azienda ma il lavoratore dovrà comunque informare in anticipo il datore del giorno in cui si assenterà.
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