I dipendenti hanno diritto alla retribuzione durante la malattia. Vediamo come si calcola senza commettere errori.
Tra i vantaggi dei lavoratori dipendenti rispetto gli autonomi c’è quello di potersi ammalare senza perdere soldi. Per loro, infatti, è prevista un’indennità di malattia nel momento in cui uno stato di alterazione di salute certificato provoca l’impossibilità di svolgere l’attività lavorativa. I dipendente potrà rimanere a casa per curarsi e ricevere ugualmente la retribuzione.
A sostituzione dello stipendio quando si è ammalati interviene l’indennità di malattia. Si applica con differenze tra dipendenti pubblici e privati ma ad erogare la misura sarà sempre l’INPS. Non appena si sente male, il lavoratore dovrà comunicare il problema di salute all’azienda, ottenere il certificato medico attestante la malattia e inviarlo al datore di lavoro.
A beneficiare dell’indennità gli operai del settore industriale, gli operai e impiegati del settore terziario e servizi, gli apprendisti, i lavoratori dell’agricoltura, i disoccupati, i lavoratoti sospesi dal lavoro, i lavoratori dello spettacolo, gli sportivi iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Sportivi e i lavoratori marittimi. Questi lavoratori quando sono in malattia non percepiranno lo stipendio ma un’indennità sostitutiva.
I primi tre giorni di lavoro sono a carico del datore di lavoro, quelli successivi dell’INPS. L’indennità scatta dal quarto giorno e si calcola considerando il 50% della retribuzione media giornaliera fino al 20esimo giorno e il 66,66% fino al 180esimo giorno. Significa che una differenza rispetto la retribuzione normale esiste. I primi tre giorni, invece, non vengono proprio pagati (quelli noti come “carenza”) dall’INPS ma dal datore di lavoro al 100%, come se il lavoratore stesse svolgendo la sua attività regolarmente.
Procediamo con delle puntualizzazioni sul sabato e la domenica. Per i lavoratori operai industria e commercio l’indennità viene erogata dall’INPS per i giorni feriali incluso il sabato ma non la domenica, le festività nazionali e infrasettimanali. Gli impiegati, i quadri del settore commercio e gli apprendisti, invece, avranno un’indennità riconosciuta per tutti i giorni di malattia tranne per le festività nazionali e infrasettimanali che cadono di domenica.
Ogni CCNL, poi, può prevedere modi diversi di intendere la malattia. Chi lavora nel settore metalmeccanico ed è inquadrato come operaio di 4° livello, ad esempio, riceverà l’indennità al 100% per i primi giorni e poi in percentuali decrescenti fino all’80% per lunghi periodi. Questo perché per il settore metalmeccanico è prevista un’integrazione aziendale per raggiungere il trattamento economico abituale percepito dal dipendente.
Nello specifico con un’anzianità di servizio fino a 3 anni spetta il 100% fino al giorno 22 e l’80% per i giorni successivi. Fino a 6 anni di servizio l’indennità è al 100% fino a 153 giorni e all’80% per i giorni successivi mentre oltre i sei anni la percentuale sarà del 100% fino a 214 giorni e dell’80% per i giorni seguenti. In caso di ricovero ospedaliero superiore a 10 giorni, però, si aggiungono 61 giorni al 100%. Per le assenze brevi, infine, alla quarta assenza ci sono 3 giorni pagati al 66% e dalla quinta al 50%.
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