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Ticket sanitario azzerato: ecco chi ne ha diritto davvero

Pubblicato da
Gerardo Marciano

Tra norme, certificati e requisiti da rispettare, si nasconde un’opportunità concreta che può fare la differenza nella vita quotidiana. Pochi sanno dove iniziare, e spesso tutto resta nel limbo delle “cose da fare prima o poi”. Eppure, c’è un modo per alleggerire il peso delle spese sanitarie, e non riguarda solo chi ha gravi problemi di salute.

Spesso ci si accorge di certe cose solo quando si è costretti a farlo. Una visita che serve urgentemente, un esame costoso, una medicina fuori portata. In quei momenti, il ticket sanitario diventa più di una semplice tassa: è un ostacolo.

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Eppure, esistono regole ben precise che stabiliscono quando e come si può essere esentati dal pagamento del ticket, ma per qualche motivo non se ne parla abbastanza. Il risultato? Tanti pagano senza averne l’obbligo, per disinformazione o per paura della burocrazia. E questa è forse la parte più frustrante.

La verità è che la legge italiana prevede esenzioni ben strutturate, suddivise per condizioni economiche, problemi di salute certificati o situazioni personali particolari. Il punto è capire se si rientra in queste categorie e, soprattutto, sapere come muoversi. Non basta leggere un codice su un foglio: serve anche un minimo di attenzione pratica per evitare di perdersi in sigle e uffici.

Nel corso di questo viaggio, ci si rende conto che non si tratta solo di un diritto: è anche un’opportunità per riscoprire un rapporto più umano con il sistema sanitario, meno fondato sulla logica del sacrificio individuale e più sulla tutela di chi ha davvero bisogno.

Quando il reddito e le condizioni personali fanno la differenza

A volte non serve una diagnosi per avere diritto all’esenzione dal ticket sanitario. Può bastare un dato economico, un’età, una situazione lavorativa. In questi casi, il criterio non è clinico, ma sociale. La legge prevede infatti che chi si trova in determinate condizioni economiche o anagrafiche possa accedere gratuitamente a una serie di prestazioni mediche.

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Questo vale, ad esempio, per i bambini sotto i sei anni e gli anziani over 65, ma solo se appartenenti a nuclei familiari con redditi sotto soglia. Non è raro che molti rientrino nei parametri senza saperlo.

Una delle situazioni più frequenti riguarda chi ha perso il lavoro. Attenzione, però: non basta non avere un impiego, serve essere ufficialmente disoccupati e registrati presso un Centro per l’Impiego. Il confine tra “disoccupato” e “inoccupato” non è solo semantico: segna la differenza tra diritto o meno all’esenzione.

Per verificare se si rientra tra gli aventi diritto, esiste un sistema piuttosto automatizzato. Il medico di base, attraverso il sistema Tessera Sanitaria, può verificare se il codice di esenzione è già assegnato. Se non è così, non tutto è perduto: si può presentare un’autocertificazione presso la ASL. In questo modo, viene rilasciato un certificato temporaneo, ma comunque valido per ottenere cure gratuite.

Attenzione però: dichiarare il falso è rischioso. Le verifiche incrociate sono frequenti e le sanzioni possono includere la restituzione delle somme indebitamente risparmiate, oltre a conseguenze penali.

Malattie, invalidità e altri casi specifici

Non solo il reddito può dare diritto all’esenzione dal ticket sanitario. Anche alcune patologie croniche o rare, riconosciute da elenchi ufficiali ministeriali, permettono di ottenere prestazioni gratuite. Basta una certificazione rilasciata da un medico specialista del servizio pubblico o accreditato, da presentare alla ASL di competenza.

Una volta ottenuto il riconoscimento, il codice esenzione viene applicato a tutte le ricette connesse a quella malattia. In alcuni casi la validità è illimitata, in altri va rinnovata periodicamente.

Un discorso simile vale per chi ha una invalidità civile pari o superiore al 67%. Serve prima un accertamento da parte dell’INPS, tramite apposita domanda e visita medica. Solo dopo aver ottenuto il verbale ufficiale, sarà possibile presentarlo alla ASL per ottenere l’esenzione formale.

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